Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/90

Da Wikisource.

e lo inganno s’acquista con la infidelitá. Della infedeltá, dico, di coloro che hanno ricevuto el santo battesmo, nel quale battemmo fu messa la pupilla della fede nell’occhio dell’ intelletto. Venuto el tempo della discrezione, se essi s’esercitano in virtú, costoro hanno conservato el lume della fede e parturiscono le virtú vive, facendo frutto al prossimo loro. Come la donna che fa el figliuolo vivo, e vivo el dá allo sposo suo; cosi costoro dánno le virtú vive a me, che so’ sposo dell’anima.

El contrario fanno questi miserabili che, venuto il tempo della discrezione, dove essi debbono esercitare el lume della fede e parturire con vita di grazia le virtú, ed essi le partoriscono morte. Morte sonno perché tutte l’operazioni loro sonno morte, essendo fatte in peccato mortale, privati del lume della fede. Hanno bene la forma del santo battesmo ma none il lume, però che ne sonno privati per la nuvila della colpa commessa per amore proprio, la quale ha ricoperta la pupilla unde vedevano.

A costoro è detto, e’quali hanno fede senza opera, che è morta la fede loro. Unde, come il morto non vede, cosi l’occhio, ricuperta la pupilla, come detto t’ho, non vede, né cognosce se medesimo non essere né i difetti suoi che egli ha commessi. Né cognosce la bontá mia in sé, donde ha avuto l’essere e ogni grazia che è posta sopra l’essere.

Non cognoscendo me né sé, non odia in sé la propria sensualitá; anco l’ama, cercando di satisfare all’appetito suo: e cosi partorisce i figliuoli morti di molti peccati mortali. Né me non ama ; non amando me, non ama quel ch’Io amo, cioè il prossimo suo, sé si diletta d’adoperare quel che mi piace: ciò sonno le vere e reali virtú, le quali mi piacciono di vedere in voi, non per mia utilitá, però che a me non potete fare utilitá, però che Io so’colui che so’, e veruna cosa è fatta senza me, se non el peccato, che non è cavelle, perché priva l’anima di me che so’ ogni bene, privandola della grazia. Si che per vostra utilitá mi piacciono perché Io abbi di che remunerarvi in me, vita durabile.

Si che vedi che la fede di costoro è morta, perché è senza opera; e quelle operazioni, le quali fanno, non vagliono a vita