Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/96

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Or costoro sonno quegli che sonno offesi dalle spine delle molte tribolazioni, crociandosi loro medesimi con la propria disordinata volontá. Costoro hanno croce di cuore e di corpo; cioè che con pena e tormento passa l’anima. e’1 corpo senza alcuno merito, perché non portano le fadighe con pazienzia, anco con impazienzia, perché hanno posseduto e acquistato l’oro e le delizie del mondo con disordinato amore; privati della vita della grazia e dell’affetto della caritá. Fatti sonno arbori di morte, e però tutte le loro operazioni sonno morte, e con pena vanno per lo fiume annegandosi, e giongono all’acqua morta, passando con odio per la porta del dimonio, e ricevono l’eterna dannazione.

Ora hai veduto come essi s’ingannano e con quanta pena essi vanno all’ inferno, facendosi martiri del dimonio ; e quale è quella cosa che gli acieca, cioè la nuvila dell’amore proprio, posta sopra la pupilla del lume della fede. E veduto hai come le tribulazioni del mondo, da qualunque lato elle vengono, offendono e’ servi miei corporalmente, cioè che sonno perseguitati dal mondo, ma non mentalmente, perché sonno conformati con la mia volontá : però sonno contenti di sostenere pena per me.

Ma e’servi del mondo sonno percossi dentro e di fuore: e singularmente dentro, dal timore che essi hanno di non pèrdare quello che posseggono, e dall’amore, desiderando quel che non possono avere. Tutte l’altre fadighe, che seguitano doppo queste due che sonno le principali, la lingua tua non sarebbe sufficiente a narrarle. Vedi dunque che in questa vita medesima hanno migliore partito e’ giusti ch’e’ peccatori.

Ora hai veduto a pieno el loro andare e il termine loro.