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Non ho data né do la misericordia perché essi offendano con essa, ma perché con essa si difendano dalla malizia del dimonio e disordinata confusione della mente. Ma essi fanno tutto el contrario, ché col braccio della misericordia offendono; e questo l’adiviene perché non hanno esercitata la prima mutazione che essi fecero levandoci, con timore della pena e impugnati dalla spina delle molte tribulazioni, dalla miseria del peccato mortale. Unde, non mutandosi, non giongono all’amore delle virtú ; e però non hanno perseverato. L’anima non può fare che non si muti ; unde, se ella non va innanzi, si torna indietro. Si che questi cotali, non andando innanzi con la virtú (levandosi dalla imperfezione del timore e giognendo all’amore), bisogno è che tornino adietro.
CAPITOLO L
Come questa anima venne in grande amaritudine per la cechitá di quelli che s’annegavano giú per lo fiume.
Alora quella anima ansietata di desiderio, considerando la ,sua e l’altrui imperfezione, adolorata d’udire e vedere tanta ciechitá delle creature, e avendo veduto che tanta era la bontá di Dio che neuna cosa aveva posta in questa vita che fusse impedimento, in qualunque stato si fusse, alla sua salute, ma tutte ad esercitamento e a provazione della virtú, e nondimeno, con tutto questo, per lo proprio amore e disordinato affetto, n’andavano giú per lo fiume non correggendosi, vedevali giognere all’eterna dannazione.
E molti di quelli che v’erano, che cominciavano, tornavano a dietro per la cagione che udita aveva dalla dolce bontá di Dio, che aveva degnato di manifestare se medesimo a lei. E per questo stava in amaritudine. E fermando essa l’occhio dell’ intelletto nel Padre eterno, diceva : — O amore inestimabile, grande è l’inganno delle tue creature ! Vorrei che, quando piacesse alla tua bontá, tu piú distintamente mi spianassi e’tre scaloni