Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/143

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i43 ciocché la volontà corra prontamente senza veruno legame di disordinato amore che aveste a veruna cosa fuore di Dio. Anco voglio, che quando il dimonio invisibile o visibile, o la fragile carne dessero battaglie o ribellione allo spirito di qualunque cosa si sia o fusse, voi il manifestiate, aprendo il cuore vostro al priore, se egli v’è, e se non v* è, a un altro, al quale vene sentiate più dispost» la mente di manifestarlo, e che vediate che sia più atto a darvi remedio. Anco voglio che guardiate, che’l movimento dell’ira non si porga alla lingua gitlando parole 1 improccevoli che abbiano a dare scandalo o tuibazione, ma la reprensione e 1’ odio si rivoltino verso voi medesimo. Queste sono quelle cose, le quali Dio e la penezione che avete eletta, vi richieggono; ed io, indegna e miserabile vostra madre cagione di male, e non cagione di veruno bene, desidero di vederle nell’anima vostra. Pregovi dunque, e stringo per parte di Cristo crocifisso dolce e buono Jesù, che vi studiate d’osservaile infino alla morte, acciocché siale la gloria mia, e voi riceviate la corona della beatitudine per la longa perseveranzia, la quale è sola quella che è coronata. Altro non vi dico, fate sì che io non abbia a piangere, e che io non mi richiami di voi a Dio. Permanete nella sanla e dolce dilezione di Dio. Jesìi dolce, Jesù amore.