Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/90

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9° Annotazioni alla Lettera SS.

... ì i (4) Questo D. Jacomo fu sanese della nobile famiglia de’Tondi, tra le antiche di Siena, e fu procuratore della Certosa di Ponti* gnnno,"allorché eravi priore il beato Stefano flaconi, di cui fu egli stretto confidente; e forse nacque tra di loro corrispondenza infioo dal tempo di santa Caterina, cbe egli pure come il Macooi avea in luogo di madre e di maestra. Succedette poi D. Jacomo nel governo di questa certosa al beato Stefano, andato a governare la Certosa di Milano, ed è addotto in testimonio della santità della nostra santa nel processo fattosi a Venezia l’anno 1411. La Certosa di Pontignano è distante di tre miglia da Siena, e fu fondata l’anno i343 da Bindo Petroni nobil sanese, e di famiglia oltremodo generosa in verso questo Ordine. Nella chiesa di questo inonistero serbasi tra altre preziose reliquie il dito anulare di santa Caterina, e credesi esser quello che ebbe l’anello, con cui il celeste sposo la volle a sè unita quale sposa diletta, e fu dono lasciatovi dal beato Stefano Macooi. " » „ v (B) Perocché come la paglia se lo* rivolle jra piedi. Lo’ in luogo di loro usa assai volte la santa, onde è couie dicesse: se la paglia rivolle loro fra piedi. Non intendendo’questa maniera di favellare della santa chi procurò la. impressione di queste lettere presso il Farri, raggirò di lai maniera questo sentimento. Questi tali per il vero, sotto monaci molto deboli di spirito, parò non è meraviglia se essi poi qual paglia vengono meno, cc.

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