Vai al contenuto

Pagina:Chi l'ha detto.djvu/34

Da Wikisource.
2 Chi l’ha detto? [1]

passati ormai nel dominio comune1, e diventati per così dire la moneta spicciola della erudizione e della letteratura, non sempre tutti ne conoscono l’autore, l’origine, e talora neppure l’esatto significato. Anche poi di frasi più conosciute, e che ognuno sa essere di autori notissimi, non sempre si ricorda con precisione da quali passi delle loro opere siano tolte, ciò che pure è curiosità scusabile, anzi ragionevole. E perciò non si faccia meraviglia il lettore se incontrerà dei versi di Dante, del Petrarca, o di altri valentuomini dello stesso peso, versi che ogni persona, mediocremente colta, sa a memoria: ma è egli sicuro di ricordarsi con esattezza il canto, il sonetto ecc. cui appartengono? E neppure si meravigli se accanto a queste gemme del nostro tesoro letterario, troverà delle ciance scipite, degli orribili versi tolti dai melodrammi più in voga o dai drammi di repertorio e perfino dalle più scollacciate operette, giacchè alla scelta delle frasi citate non ha presieduto nessun criterio etico od estetico, ma soltanto quello della maggiore o minore notorietà. Anche quelle scorie si citano spesso, e ricorrono nella conversazione, talora adattate ad altri significati dal primitivo, anche più di frequente di sentenze più nobili e più gravi, perciò il pubblico ha il diritto di trovarle qui, e di sapere il loro stato civile. Insomma questo che io faccio è un vero Manuale del perfetto citatore, da cui si deve apprendere l’arte di citare esattamente, arte più difficile che comunemente non si creda, poiché:

1.   L’exactitude de citer, c’est un talent beaucoup plus rare que l’on ne pense.2

(Bayle, Dictionnaire, art. Sanchez, Rémarques).

Il lettore italiano troverà qui di che soddisfare largamente ogni suo gusto: troverà, come già ho detto, le gemme frammiste a molte


  1. Vedi Quintiliano, Instit. orat., V, 11, 41: “Ea quoque, quæ vulgo recepta sunt, hoc ipso, quod incertum auctorem babent, velut omnium fiunt, quale est: Ubi amici, ibi opes: et, Conscientia mille testes: et apud Ciceronem, Pares autem, ut est in vetere proverbio, cum paribus maxime congregantur.„ ― Vedi anche a pag. 25, nelle osservaz. al num. 78.
  2. 1.   L’esattezza delle citazioni è una virtù assai più rara che non si pensi.