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334 Chi l’ha detto? [1027]


nel suo Independent Advertiser del 1748 e ugualmente Adamo Smith nella Inquiry into the nature and causes of the wealth of nations (1776), II, bk. 4, ch. 7, pl. 3. E ugualmente a Napoleone si attribuisce l’altra frase:

1027.   Perfida Albione.

ma ancora a torto. Le origini di questa frase furono ripetutamente discusse nell’Intermédiaire des Chercheurs et Curieux (voll. IX, X, LX) senza avere mai una esauriente risposta e nei primi anni della Grande Guerra furono con particolare compiacenza ricercate dagli scrittori tedeschi, i quali sotto lo stimolo del Gott strafe England! (vedi nella parte II di questo libro) si affannarono a ricercare documenti sulla tradizione della perfidia dell’Inghilterra. Diversi articoli si seguirono, specialmente nell’Abendblatt der Frankfurter Zeitung, e l’autore di uno di essi, il signor Adolf Bowski che nel numero del 5 febbraio 1915 aveva pubblicato una nota su «Le perfide Royaume»: England in der Tradition der französischen Literatur, spinse la cortesia a mandare da New York dove egli risiedeva, a me ch’egli non conosceva, la nota stessa perchè io me ne valessi nella ristampa del Chi l’ha detto? Eccolo servito. Non posso però riprodurre le numerose citazioni antiche e moderne le quali valgono a stabilire che l’opinione della mancanza di fede degl’Inglesi era antica. Il prof. W. Alison Phillips in uno studio pubblicato nella Edinburgh Review del gennaio 1920 (no. 471, pag. 143-165), col titolo The legend of Perfide Albion, ricerca le origini della leggenda rifacendo la storia della politica inglese dal sec. xviii in poi. Limitandoci alla storia della frase nella forma oggi tradizionale, diremo che se ne posson rintracciare le fonti in Bossuet che nel Premier Sermon sur la circoncision esclama: «L’Angleterre, ah la perfide Angleterre, que le rempart de ses mers rendoit inaccessible aux Romains, la foi du Sauveur y est abordée» (4e s., III, 32). E il modo col quale è usata la frase, fa credere ch’essa fosse già conosciuta. Ma la frase divenne popolare in Francia soltanto nel periodo rivoluzionario, quando l’Inghilterra si unì alle potenze coalizzate contro la Francia e ricevè più tardi nuova conferma dalla condotta realmente sleale del governo inglese verso Napoleone. Allora la più antica menzione della Perfida Albione