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[1629-1632] Scienze e lettere, poesia, ecc. 545

ibi vindico. Ai plagiari comuni piace coprirsi dietro le spalle di Molière, citando la frase di lui, ma correggendola sensibilmente: Je prends mon bien, ecc. Si veda l’arguto e dotto volume di Domenico Giuriati, Il plagio (Milano, Hoepli, 1903).

Non voglio passare sotto silenzio due versi di Orazio che si citano per raccomandare di stare ugualmente lontani dalla prolissità e dalla oscurità; essi sono tratti dall’Arte poetica (v. 25-26):

1629.                  .... Brevis esse laboro:
Obscurus fio.1

Boileau così ripetè lo stesso concetto nell'Art poétique:
J'évite d'être long, et je deviens obscur.

Divina è l’origine della poesia, ed è secondo l’opinione degli antichi, un nume, che ispira il poeta:

1630.   Est deus in nobis, agitante calescimus illo,
Impetus hic sacræ semina mentis habet. 2

(Ovidio, Fasti, lib. VI, v.5-6 ).
Certamente, se non è estro divino che muove l’uomo a parlare in almeno una grande passione umana, se pure non è il cervello balzano, dappoiché sovente

1631.   Aut insanit homo, aut versus facit.3

(Orazio, Sat., lib. II, sat. 7, v. 117).

Ovvero è lo sdegno che eccita il poeta a concitate parole anche se manca il genio; si natura negat,

1632.   ....Facit indignatio versum.4

(Giovenale, Satira I, v. 79 ).
  1. 1629.   Mi sforzo di essere breve, e divento oscuro.
  2. 1630.   

    Divino spirto è in noi; per lui movente
    Vita godiam: l’estro, onde anch’io mi accendo,
    Semi contien della divina mente

    (Trad. di G. B. Bianchi)

  3. 1631.   L’uomo o diventa pazzo o fa dei versi.
  4. 1632.   La indignazione mi fa poeta.
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