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118 WJpop di Donrt Ippolite
per lutturiare apertamente, come forfè anco haueua fatto fa fècreto per altri tempii & di Luterano fi è fatto facramétario» Con coftui fi fuggì un Don Gio. Battifta il qual fu Ebreo ; poi Criftianojpoi frate,poi luterano,poi zuingliano »
Del Vergerlo che dirò? che tal’hor da Rettor di Rudenti con una ghirlanda in tetta nelle barche da Padoua (& quello per troppo ceruello che haueua)tai'or da Auuocato,tal’or da Vefcouo, tal’or da fuggitiuo eretico ; fi è uifto traueftitoèEt che fòrte di uita ha egli tenuto ? da far d’ogni erba fafeio, come lo fa chi l’ha praticato. Dio benedetto, che fòrte di gen te,o piu torto canaglia è quella,che uuol riformare il mondo, por legge al Concilio, & introdur nuoua uita ? Aprite gli occhi della mente,o Crirtiani.
Seguita quella fi nobil pezza, continuando pur il fuo finto, & fimulato lamento; perche fia elclulò co i fuoi dal Concilio, attelò che pur confettano gli articoli di fede comprcfi nel fìmbolo de gli Apolidi,Niceno,& di Atanafio, confettano il Vecchio,& nuouo Teftamemo ; & dice, che lòno parte della chielà,fi come furono anche gli Apofloli:& fe non fono,ardirono di dire,che nè anche gli Apolloli furon parte di quella» Di tutto ciò fi mente egli, poi che non lòno nè carne, nè pe- Ice ; chi è Luterano,chi Zuinghliano,chi Caluiniano, chi della confettìone Auguftana,chi della aggiunta, chi Anabatifta, & chi duna fetta,& chi d’un’altra. Chi liete adunque noi,che confettate quelli articoli,quelli fimboli, & quelle fcritture ?
V irìetl di fet tra q Ue iii 5 c he fi dolgono del Papa, almeno da quaranti
tc tngUmu c hi liete uoi che lamentandoui,ditedi confettar tan-
- te cofe ? dite fu,perche fecondo le uoftre lètte. coli laprò io,
le lè confettate o nò. Io fon certo, che tutti gli eretici hanno detto anch’ettì di confettar l’ifteflò,& nondimeno non le han dxtli eretici no credute, fecondo il giullo ; & però fono flati eretici; coli ài oggi niente noi non credete al giullo quello che dite,ma parte fi , & parte inturmente nò ; come per ettèmpio.
predino . Nel fìmbolo de gli Apolloli, credete la remittìon de’ pece*
ti,doppo il credere la lanca Carolici chielà, ma nó la credete
rutta#