Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/227

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contrai terXv fc fitto dèi Verjr. 19 7

cilio (ìen gli Ebrei ? Ma (b be» ciochetu itórrefti fat’nettvic). in ^ linguaggio. Vorrefti perfuader che Crifto n “i h^bia da- JC^ ^

to legge, come uoi altri andate predicando a rigi fa legge aie»*

per il durre il mondo,& indurre i Cr.ftiam a peccar a buon conto, eia che Crifto non ha dato alcuna leggenda che teme .

rità è la tua,ò piu tofto pazzia efprdfa a parlar con noi &. paf- farti cofi queto queto, come fe ti acconfentiflìmo ; lafc ‘ a ™° dietro coli bel boccone da mafticare ? Bifogna prima che uoi altri otteniate quefto paflo, che Crifto non fialegislatore poi potrete interpretar come uorrete la parola , Lex diurna* fenza mentouar Crifto. Ma fin tanto, cheterà qudlat parola dell’Apoftolo Paolo nenoftri librila qual dice» Cumta __ ci tonr» CpA fìiK Ippp efifèm Griftiìcioe, r

do 10 lenza legge, ma cucuuu iuhu ia A , ,

aliai, che ho addotto ne i Difcorfi.potrete ben dar de capo

al muro, che Tempre farà uero,che Crifto habbia data la leg-

pc,& però eftodiceua, Hoceftpraeceptum meum,&c lo. S- Adunque il faluocondotto non ricorda lolola legge de] te- ftamento uecchio,ma ancora quella del nuouo j Anzi le leco &

do ilteftamento uecchio s'haura da far guidino, bifognera circonciderfi. Ma che dirai poi, che fecondo quella legge

bifognerà nelle controuerfie della fede (tarli al giudici© del fommo Sacerdote che fi ritrouerà I terra >Bella e la natura di uoi altri,che quando togliete ad interpretar qualche palio, o Gualche parola;fempre fupponete ciò che dourefte di prima botta prouare,&poiandar feguitando: E chi dubita,che con taleintelligentiail faluocondotto di Bafileapm ui piacerà» che quel di Trento ? Ma a me ne darai ad intender poche.

Hor feguitiamo piu oltre, che neritroueremo delle piu grolle ancora. . \* ..

Poi dice la pratica,© conuerfotion dì Crifto,cioè quello VeYge . che egli ha infegnato con parole & con fatti. v „

r Di ciò il buon prò ti faccia, già che a me non importa, ne ippo.

■ Poi dice quel che hanno infegnato gli Apoftolì,& no n^dì- verg.