Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/233

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Ippolito'

Vcrg.

contrai terXofrìtto del Verg. »°ì

ne fo(Te lor dato un tatequale diede il Bafilienfe. •

Tu doueui dire,Qual fecondo 1 intender noflro diede il Ba

filienfe: perche quando ben il Tridentino d.ceflèle medefi.

i i 1 Rnlìlicnle no perciò ti dei dar a credere j che le intenderti cornetn^hiterpreti^nelle del Bafilienlèiattelb che

anche il Balilienfe da ogni parte ti da delle mentite ; poi che ,dfc> fonda grà parte de’fuoi articoli nelle tradditiom, le qual

  • U Et doppoaTcmrt™ntraft t C& alcune di® ett ^‘l

tino fi rifolfe pur di non poterlo negare. Ma chef e B li lo diede mutilato, & corrotto, penfando f cred'.o ) che niun fe ne

haueife da accorgere. Et tra gli altri luoghi, oue 1 intrigarono^ X vilificarono, fu doue fono le parole recitate in quello Todo C Porò prima le proprie parole che fono in latino, & poi in altra lingua,per chi n'haurabifogno,accioche porta far ne lacomparatione,& ueder lamutilatione, & muerfionc.,)

MenTphr cièche ti piace, che:ad ogni modo nonafpetto da te miglior corte in Latino,che in Volgare,eflèndo tu per o-

6 n ìj^fi^antcr^u^ibtaufe comrouerfe, fècundum tetani Tcrinturam,& Apoftolorum traditiones, probata Concilia,& „ catholics ecclefe confenfum,& fanctorum patrum auirtonta

tes in predi&o Concilio Tridentino traftentur-Cioe,Et paj „

ticolarmente.che le caufe controuerfe,fieno nel predetto Co ,, cibo Tridentino trattate fecondo la facra foratura, & fecodo „ le traddittioni de gli Apoftoli,i Concilij approuati.ilconfen- » fo della Chiefa Catolica,& 1 ’autorita de fanti padri. Che trac „ to fu duello? Non hauer potuto negar a ì noftri il faluocodot ,, to nella forma,che il diede il Balilienfe:&nondimeno.conce „ Pendolo, uoltarlo poi Cotto Copra in quella parte che e la piu » importante, & uenir a dar come una legge, & un obligatione „

3 chiunque uiforte comparfo,che non hauefle a giudicar fe ,,

non fecondo un tal tema ? j • r rlfin/iY*

Già il dirti io,cheò per latino/) per uolgare non doueui ef PP ì. jèr migliore nelle tue colè, onde perflonlafarmi mcntiretu

yy

Ippolito.