Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/259

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coniai terXofcrittodel Verg. 219

Quella è come una tempefta fu le uoftre polfeflìoni, alla qual non potete piu prouedei cadendo ella da ogni lato coli lpelTa,& douerefte ben finalmente riconofcerui, fe non folle ciechi.

Tu hai errato nel dir ch’ella fia una tempefta, tu doueui dir una pelle che tu hauerefti detto bene : percioche ua ammorbando & appellando tutti i paefi, che fe a noi leua le polfèC- fioni e i beni temporali,a uoi certoleuaranime,e i beni eterni ; onde fe le forze noftre non ci pollone prouedere ( il che fappiamo,& non ci è nuouo) non è marauiglia ; conciofia co- là,che le tutte le forze humane non pofiòno emendar’un fql empio abbandonato da Dio, dicendo il fauio, Confiderà q- , pera Dei quod nemo corripere poteft,quemille defpexerit, &c. quàto meno potremo noi correggere tante impietà, che dalle bocche uoftre,& da gli ferirti infieme fono fparfe & fe- minate in tanti paefi ? Ma Iddio farà ben polfente a farlo,qui do gli parerà & piacerà,& noi fra quello mezo riconofcere- mo inoltri peccati, che per tal uia fon caftigati giuftamente dalladiuinaMaeftà,&la pregheremo,che. Non fecundum peccata noftra faciat nobis ; & in quello ci accorderemo con ! altri Conciliai quali confiderate le rouine,& gran perdite pa tire per cagion de gli eretici,perfeuerando nella fede piangevano iproprij peccati, che caftigar conofceuano da Dio per tali ftrade. Onde il Concilio primo di Coftantinopoli, che fu la feconda Sinodo uniuerfale,feriuendoa Damafo Papa,& al la Sinodo di Roma,doppo l’hauer numerato i darri patiti nella robba,& nelle perfone dice : Omnes tribulationes uerè fu- , per nos multiplieatas funt ultra numerum,iufte quidem,quo- niam ualde peccauimus : aut certè clemens Dominus palfio- num multitudine,nos uoluit exerceri, &c. cefi faremo ancor noi,& lo confelIìamo>come chiaro moftra l’elTortation de’Le gati fatta da principio nel Concilio di Trento fotte Paolo i 1 1. &c* ma con tutto ciò, uoi farete fempre gli e- retici efpreflì, a cialcun de quali fu detto ciò che tu dici a noi, cioèjNon potete piu prouedere ; la qual colà ui uien detta hi i * quelle

Vergerlo. »

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Ippolito.

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Concili. Cos ftantinop.

Afftittioni ds gli antichi p<* dri, per cagw delle crefic »

E Jprtdtìone de’ Legtéi dì Trento >