Pagina:Codroipo - Dialogo de la caccia de' falconi, astori, et sparvieri, 1614.djvu/37

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De’Falconi.&c. ip nemico, parte dal pugno del fiale oniero per andarlo ad afahre i U* afcendendo fempre m aria con diuerf giri, e> af falti profano ilvalor loro accompagnato da la defirezgga, & animofta. Quitti fi a tede l’airone hor di qua, hor di là 3 doue gir a ilfalcone con lunghe ruote ne l’aria, non attender ad altro, che a l’afc e fa: <& giunto il falcone a quella via-*, ne la quale ficonofce in altera hauer di molto foperchiato l airone, andarlo a trouare, & apprefentatof, con prandif fìnta agilità tirargli vnapafjata a la tefia, ouero m altra,_* parte, doue meglio d’offenderlo fi vede il commodo. Quiui fi fente la voce de l’airone più rauca, & più Jìrepitofa, che di qualunque altro più tormentato animale^! $ il quale con grandiffma r abbia jì volge più cor aggiofo a la dfefa. & il falconefubito fatto il colpo con vna veloce fortita a fende ne la medefima fuperiorità. &, veduto l’agio,non mai ceffi di ferirlo, O* trauagharlo in ogni parte. ma auiene poi, che alcuna volta nel cadere ingannato da la de/ìrez^a, £?* agilità de l’airone, fìtroua quafì vna torre et altezza inferiore s & aliandof poi t airone, cerca con orni finto di non ejjer più fperchiato dal falcone:Crfilo vede pari in aria, fempre feguitandolo con l’acuta punta del becco ver fio lui ri uolta, cerca di apprejj’arfgliper dargli conto, che di lui non teme, ma il falcone di lui dimagrando poco curarf, attende a pigliar vento da lontano, cercando ananzar de l’aria più che può. poi vedutof di nouo,come fogliono dire i falconieri, a cauahero, cioè di fpra,f ne viene con velocijfma _» ala a trouare il nemico, O* più prò nido de t altre volte fi ne C 2 fià