Pagina:Codroipo - Dialogo de la caccia de' falconi, astori, et sparvieri, 1614.djvu/8

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[versione diplomatica]


uotiſſimo ſeruitore. perche hauendo io dopo la morte del Caualier Codroipo mio Padre raccolti alcuni ſuoi piaceuoli ricordi da me appreſi intorno a la Caccia de' Falconi, Aſtori, & Sparuieri, & inchiuſi in vn Dialogo, ò ragionamento formato fra vn Signore principaliſſimo de la Patria del Friuli, & eſſo mio padre; m'hò poſto in core di conſacrare a la Sereniſſima Altezza Voſtra così fatto diſcorſo, sì perchè egli contiene in ſe materia d'vn nobile, & ſignorile eſercitio; come quello, che è ſtato approuato da ſupremi Principi del mondo, & maſſimamente dal gran Conſtantino Imperatore, ne' cui tempi la Caccia d'vccelli, benche in altra maniera, che noi hoggidì vſiamo, oſſeruata, hebbe la ſua origine in Oriente, & poi anco tradotta ne le parti d'Italia da Federico Secondo Imperatore; sì perche l'Altezza Voſtra ne' primi ſuoi verdi anni moſtrò di prenderne gran diletto di queſta nobiliſſima, & heroica ricreatione. Onde mi gioua di credere, ch'ella dopo i ſuoi più alti, & eleuati penſieri ne ſenta hora non minor guſto di queſto piaceuoliſſimo diporto: nel trattamento del quale poſſo con buona ragion dire di non hauer inteſa coſa veruna, che non ſia ſtata molte volte con veri effetti iſperimentata così da l'Auolo, & Padre mio, come da me medeſimo. Hor dunque degni la Sereniſſima Voſtra Altezza di gradire queſto, quale egli ſia, ſegno de la paterna, & hereditaria ſeruitù mia verſo l'auguſtiſſima ſua Caſa. Col fine di che humilmente me le inchino, & le prego da N.S. il feliciſſimo adempimento d'ogni ſuo eccelſo, & diuin penſiero, & a me la ſua clementiſſima gratia. Di Vdine il primo di Maggio. 1600.

De la Sereniſſima Altezza Voſtra

Humiliſſimo Vaſſallo, & Seruitore diuotiſſimo

Franceſco Codroipo.


[versione critica]


votissimo servitore. perche havendo io dopo la morte del Cavalier Codroipo mio Padre raccolti alcuni suoi piacevoli ricordi da me appresi intorno a la Caccia de' Falconi, Astori, et Sparvieri, et inchiusi in un Dialogo, ò ragionamento formato fra un Signore principalissimo de la Patria del Friuli, et esso mio padre; m'hò posto in core di consacrare a la Serenissima Altezza Vostra così fatto discorso, sì perchè egli contiene in se materia d'un nobile, et signorile esercitio; come quello, che è stato approvato da supremi Principi del mondo, et massimamente dal gran Constantino Imperatore, ne' cui tempi la Caccia d'uccelli, benche in altra maniera, che noi hoggidì usiamo, osservata, hebbe la sua origine in Oriente, et poi anco tradotta ne le parti d'Italia da Federico Secondo Imperatore; sì perche l'Altezza Vostra ne' primi suoi verdi anni mostrò di prenderne gran diletto di questa nobilissima, et heroica ricreatione. Onde mi giova di credere, ch'ella dopo i suoi più alti, et elevati pensieri ne senta hora non minor gusto di questo piacevolissimo diporto: nel trattamento del quale posso con buona ragion dire di non haver intesa cosa veruna, che non sia stata molte volte con veri effetti isperimentata così da l'Avolo, et Padre mio, come da me medesimo. Hor dunque degni la Serenissima Vostra Altezza di gradire questo, quale egli sia, segno de la paterna, et hereditaria seruitù mia verso l'augustissima sua Casa. Col fine di che humilmente me le inchino, et le prego da N.S. il felicissimo adempimento d'ogni suo eccelso, et divin pensiero, et a me la sua clementissima gratia. Di Udine il primo di Maggio. 1600.

De la Serenissima Altezza Vostra

Humilissimo Vassallo, et Servitore divotissimo

Francesco Codroipo.