Pagina:Codroipo - Dialogo de la caccia de' falconi, astori, et sparvieri, 1614.djvu/94

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76 De la Caccia ij ||Ì; M I r «’ | lite curii altri,che nvolano alto come <~una torre-»,&più^ fèguétando pero Jempr e confrefca ala,(dfrferrea tefe _». fjr quefti tali in queflo noflro paeftLs, dotte è tanta qiiantttà di arbori & piante,mi piacciono più: perchè fi pub cedere, & giudicare molto meglio doue ^vadano a fegnare,Cr poffono ejfer Afrori fa- topo foccorfi. il che è di fomma importanza.. Uaftore, ty il niatici di terzplo è, cornea ho dettoci più flemmatico di tutti gli altri tn vicini rvcce ^ i ^ 1 tapina.però, per fouenirea queftd loro imperfetti rapina, none, cornitene fargli tirare ogni mattina attorno qualche. _> rimedij a co ^ a ^ man K° > oUero qualchefottocofcia di gallina. & perquefia io- che intorno a ciò ho trottato njn rimedio, che mi e nufeito fluone! a jJ ai ^ ene > non m diffiace raccontarlo -, O* è, che, mentre fifa tirare,fi habbia di quà y (djr di Là nel pugno <-vn mazzetto di ruta,il cui odore lo fa fìarnutire, Ò* con quella forza, chefà nel tirare,glileua molta flemma,& catarro. mi piace anco, che fegli dia fpeff’o ne le purgature _» tagarico, & l’aloè, che gli e molto appropriato. tr* fe fono amici de l’acqua, bijogna dargliela ejf o,non già ne le conche, ma ne le_* acque chiare, <y <xnu^, & forgenti, & in luoghi rimoti, Terzoii Infoiandoli bene afciugare. ti che molto lorogioua. llterzpdeboli de ^ e a H ai P tu debole de Paflore: & ancorchépia più leggero, gli aftori, nondimeno L’ajtore mette m maggior terrore lajaluattctna. mLerzolo bifognu hauere queflo antiueder di teniriofempre né" tempi freddi pieno di carne,dandogli buoni pafit y &caldi; perchè fe fi lajcia diuenir magro pudico fa è, che per im■p ot enzg. non finif ca di fegnare, <y come comincia a recredere, può anco ejjere.,cbe sauiiijca a fatto. Uaftore è piùro - bufo, È