Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/135

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CANTO li. 19 28. Ma dimmi la cagion che non ti guardi Dello scender quaggiuso in questo centro Dall' ampio loco ove tornar tu ardi. 29. «-Dacché tu vuoi saper cotanto addentro, » Dirotti brevemente, mi rispose, j) Perch' io non temo di venir qua entro. oO. » Temer si dee di sole quelle cose » Ch' hanno potenzia di fare altrui male : » Dell' altre no ; che non son paurose. 31. » r son fatta da Dio, sua mercè, tale » Che la vostra miseria non mi tango, » Né fiamma d' esto incendio non m' assale. 32. » Donna è gentil nel ciel, che si compiange » Di questo impedimento ov' io ti mando ; » Sì che duro giudicio lassù frange. 33. » Questa chiese Lucia in suo dimando, j) E disse : Ora abbisogna il tuo fedele j> Di te, ed io a te lo raccomando. ferno : Fatta pula, qucecumque ju- bes : in'irììubile rpgnum deseie 'Ov'il. Met.. IV). — T'.iidi Par., X : Gli parve es er tardo Mb^riaoo , l, 2: Alla cupi'iUà per tarda Vavaccianza. Ma . I : Tuus, o regina, qui i oples, Explorare latior: mihi jussa capes- $ere jas e$t. È più coriese nel poeta italiano 1' offerta. 2< 'SD Loco. Mn , XII: Quis Olytnpo Demissam, tanto i roluit. te Jerre labores? — Ardi- JEa. , IV: Ardet abiro, 20. (Li Pìuroie: terribili. (SL) Pauto^e : Armannino : Fi- gure pauiusi^y palliae e scure. Vive in Tos'oTu. (F) Paurose La sentenza è del- l' Etica di .\risiotel^,1ib Vili -Som: Il timore riiiuirda due oggetti, cioè il rnale e la coia dilla cui potenza può essere il male recato, liitt^nde di mal morale: altrimenti, sarebbe sentenza scipita e vile : e inconve- niente a chi vuole in Dinte eccitare il cofiiegio 31. (L) Tinge: tocca. (K) Fiamma. Is., XLIll,2: An- dando nel fuoco , non brucerai ; t la fiamma non arderà te. PsaL XXI l 4: Sì anirò per mezzo ai- V oii.bra ai vtoite , non temei ò dei mali. Non é ^ia che que'del Limbo panino in ftamme. Incendio f qui per r inferno in genere. L' inferno di Dante è simbolo dt^l moT^lo. e lo dice nella lettera a Cm^- : Trattaci questo inferno: nel quale, peilegri- nindo co 'ne viandanti , meritare e deiììerilarp possiamo 32 (Li Donna: la Vergine. — Si: Si dudle a Dio. — Questo: impaccio dì Ddnle — Frange: temperalo sdegno r.nleste (SL) Compiange. Novellino: Co- me uno giullare si conipi'in<e di- nanzi ad A'es 'andrò d'un caraliere. Vive np| dialetto li Corfu — Duro. Sap., VI 6: Juiicium durisimum hii , qui prcesunt , fiet. — Frange: ('*-er : Fi angereiententiam. Ma., Wl: Si qua T'Ua'asDera rumpas. Prov., XXV 15 : La lingua soace frange la du ezza 3^ tL) Lucia: carità illuminante. — Dinun o: domanda. — Il: Dante. (SL) Fedele. Vita Nuova: Amorg, ajuta il tuo fedele.