Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/139

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CANTO II. 23 LE DONNE DEL POEMA. Nel Convito la ragione è chiamata donna gentile. I più antichi co- raentatori, l'Ottimo, Pietro di Dante, Benvenuto, il Butl vedono nella Donna gentile, in Rachele, in Lucia, la grazia preveniente, la illumi- nante, la cooperante: il Boccaccio, nella Donna gentile, l'orazione; in Beatrice vede la divina bontà, la Grazia in Lucia. Ma forse la Donna gentile è la Vergine, alla quale nel XXXllI del Paradiso: Donna se' tanto grande.... E poi: La tua benignità non pur soccorre A chi domanda, ma molte fiate Liberamente al dimandar precorre ; eh' è il caso di Dante. E la preghiera di s. Bernardo a Maria, che conceda a Dante la visione della Divinità, e sempre ne custodisca gli affetti, con- ferma l'opinione mia. La Vergine, simbolo, se cosi piace, della Grazia, perché piena di grazia, richiede Lucia, simbolo di carità, di carità che é luce e calo- re; Lucia, che nel IX del Purgatorio reca Dante fino alla porta del- l'espiazione: e Dante è il fedele di Lucia, perchè ama la verità rive- lata, e crede Dio unico bene dell'intelletto; e fors'anco perché l'In- fermità d'egli occhi patita in giovanezza lo fece devoto al nome di lei. Siccome Beatrice, Virgilio, Rachele sono persone reali insieme e simboliche, così la Donna gentile e Lucia, sono, al mio credere, per- sone reali, cioè la Donna gentile, Maria; Lucia, la vergine che per la luce del vero (secondo la tradizione popolare) perde la luce degli occhi, e odia ogni crudeltà come quella che sofferse ingiusto dolore. La luce della verità, simbolicamente, odia i crudeli, percVvé la barba- rie è ignoranza. Beatrice che, secondo il Convìvio, è la sapienza felicissima e su- prema, siede con Rachele, simbolo della contemplazione (i). Ma mia suoì^a Rachel mai non si smaga Dal suo miraglio, e siede tutto gior- no Beatrice é la scienza teologica, Rachele la vita contemplativa ac- compagnata da affetto sovente doloroso, come suona il bellissimo di Geremia: Rachele piangente i suoi figli, e non si volle consolare per- chè, più non sono; però siedono insieme (2); e Beatrice nell'ultimo del Purgatorio si mostra anch'essa dolente de' mali della Chiesa, tan- to, che poco Più alla Croce si cambiò Maria. Nella rosa celeste, in alto, è Maria; sotto lei, Eva; soli' Eva, Rachele e Beatrice: ma più su di lor due, di faccia a Adamo, Lucia La Vergine dunque a Lucia é più vicina. Lucia scende a Beatrice, Beatrice a Virgilio. Ciò vuol dire che per la scala degli umani studii Dante doveva salire alla scienza religiosa, quindi illuminarsi nel vero supremo ed avere la Grazia. Se alcuno volesse innoUro vedere in quest'allegoria la ragione uni- versale che, illuminata da Dio, si congiunge alla sapienza divina e all'umana per salvare un'anima da'pericoli, e per mostrarle la verità religiosa, morale, politica; noi non contradiremo a questa interpreta- zione, purché la s'accoppii alla prima. Dante amava le allegorie non pur semplici ma doppie e triplici ; e lo dice nel Convivio, e nella let- tera a Cane le chiamò polisense. (I) Purg., XXVII. (2) Par., XXXII.