Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/253

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CANTO XI. 125 3. Che da cima del monte, onde si mosse, Al piano, è sì la roccia discoscesa, Ch' alcuna via darebbe a chi su fosse ; 4. Cotal di quel burraio era la scesa. E 'n su la punta della rotta lacca L'infamia di Greti era distesa, 5. Che fu concetta nella falsa vacca. E quando vide noi, sé stesso morse, Sì come quei cui l'ira dentro fiacca. ,6. Lo savio mio invèr lui gridò: — Forse Tu credi che qui sia '1 duca d'Atene, Che su nel mondo la morte ti porse? 7. Partiti, bestia. Che questi non viene Ammaestrato dalla tua sorella; Ma vassi per veder le vostro pene. — ^8. Qual è quel toro che si slaccia in quella Ch'ha ricevuto già '1 colpo mortale. Che gir non sa, ma qua e là saltella; 9. Yid'io lo Minotauro far cotale: E quegli accorto gridò: — Corri al varco. Mentre eh' è 'n furia, è buon che tu ti cale. — 10. Così prendemmo via giù per lo scarco Di quelle pietre, che spesso moviensi Sotto i mie' piedi per lo nuovo carco. 3. (L) Alcuna: ma dura per scen- 6. (L) Du'^a (duce) d'Atene : Tpseo. dere. 7 (L Qneti: Duiie. — Tua. 4. (L) Lacca: ruìna formante col Ari nna ìn-.etjitò a Trseo uccidere il piano soiitM>osto nn bacino: la imn- Alinot.inro. — Vi^si : sp ne va. ta è l'estnmi più nlfo. (SL- Sheila. Ov M-t., Vili. (SLi Licca. Così Pluto lo tro- 8. tL In: in quei pun'o. vano dove si diQrata (Inf , VI), — (>L) SiCcia JEn II: Quales Infamia. Ov\(] Fst. ,1 Cicm Aen- mugilui , iv0t quum suncim aram tinae tif<or a'que inf arnia ^ilcue. T'tU'Us, et incerlam excuasil cervice Mn , VI ; Venefici vtonimenla np- stcuri'u fanóne. — C<e>i Vili.. I 6. C'e'a 9. (L) Cotale: cosi. — Quegli: nel Xl^' del' Inferno. Qu Cieli fa Vinr lio — Vaico: dove si scende. 11 numero più variato e dcevasi — Cale: f«l» come Cipri —Difesa Vngrilio, di (?L) Cale JEn., VI Occupai Ce'b»ro (.En., vij: To'oqne inyem jEneix aiii'am. E'aditque ceUr. exlendUur antro 10 L) Scarco' ujuoouio. — Mo~ 5 (L) V'icca: Pasifie e Ri^fTìna vitiisi : "*> m.vpai o i^L) Co 'I celti Bue.. VI ; En VI. (-^L) S:arco Scarico, '\n Firen- (F) Fiacca. Lh fnrza fi- ir ira é ze , mufcliio di sassi e di terra che debolezza. Inf VII : Consuma dm- da t-ìù luoghi in uno s'ammonta. tro te con la tua rabbia. — Nuovo, Inf. , Vili. Quand'V fui