Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/279

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GANTa XIII. 147 colpa dagli uomini,\ e Dio solo ne è giudice. Ad ispirazion* Tommaso, reca allresi la morte di Sansone ; il qual poteva anco umanamente es- ser mosso da questo pensiero , che la sua schiavitù era pur tuttavia una continuata battaglia; e che siccome può 1' uomo in guerra esporre sé stesso a morte certa, anzi deve, per domare l'ingiusto nemico; così Sansone poteva con la morte di un solo comprare lo sterminio di molli. Cotesto non era però di Catone; del quale apparisce chiaro che' Dante volle, al solito fare una specie di sinìbolo, e metterlo solo ap- piè del monte, come solo Saladino nel Limbo, e farlo degno di tanta riverenza quanta dee a padre figliuolo, appunto come era Razla da' Giudei detto padre. Senonchè passa i confini del simbolo e d'ogni imaginazione il chiamare regni di Catone i sette cerchi delle anime purganti, e farle appunto purgare sotto la balia di lui , creandolo contr' ogni sua aspettazione e volontà bailo e re. Virgilio lo fa dan- tem jura (l); ma Dante gli è più IFberale. Senonchè nella mente.del Fiorentino più comodamente che in quella del Mantovano si concilia- vano le idee di Roma impero e di Roma repubblica, dappoiché l'Al- lighieri desiderava, come ideale felicità dell' Italia, repubbliche pa- trizie guerriere e dotte e religiose sul fare di quella di Roma, e poi in lontananza l'impero che le proteggesse con generosa pazientissima carità. Notisi che il nome di Catone pronunziato altrove (2), là dove ne è parlato così a lungo, si tace; come il nome della Donna gentile che è primo movente, al viaggio del Poeta e al poema. Così in questo la- voro r arcano del simbolo e della scienza congiungesì all' evidente dell' imagine e della passione; così intendeva egli, e gli riusciva, es- sere qui uomo di chiesa e là d'arme; qui dettare in cattedra e là tuonare nella piazza. Di dire schietto e evidente esempi notabili ha questo canto, dove , anco traducendo Virgilio alla lettera , rimane Dante: e imitandolo lo condensa, e risparmia certe ripetizioni a che il poeta latino si lascia pensatamente andare , per istudio di numero squisito e di finita elejranza (3). Ed esempio del come 11 coni^iungere lo tradizioni pagane con le cristiane fosse vezzo non solo di Dante, ma del tempo suo e di tutto il medio evo, son le parole seguenti di s. Bernardo, che spiegano come nel canto de' suicidi s' intreccino le due pitture virgiliane delle Arpie e delle frasche gementi parole e sangue: Homo absque gratta, ferens frnctvs, quib^is porci infernales, ut Arpiae, pascuntur. Qui abbiamo anche il germe della pittura che viene appresso , cioè de' prodighi che si lacerano tra loro, e la cui rincorsa è assomigliata alla caccia del porco. E Dante aveva di certo alla mente il passo del Padre, dacché Pietro lo cita; il quale riscon- tro conferma altresì quanto meriti che sia posto mente al comento di Pietro. (1) /Eli., VI. sanguine ■ aler... sangitù - Frigidus (2) luf , XIV. horror • gcUdus... sangin's • Co'ivellcre (3) Mi}., Ili : Convellere sylvam - insequor - sanguis... seqntìur - Sccun- convellere vincm - Uorrcndum .. «jo«- clareiìt vùiis omenqne Icvarent - Tcr- slrtim - horror Membra quaUt - Dieta tia.... haslilia - dcnsis hasiìUbus - Co- mirnhilc - eloquar an sileam ? ■ ^Atro... nalus - aggredior - obludnr.