Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/282

Da Wikisource.

III, Ì50 INPERNO 11. Quali Alessandro, in quelle parti calde D'India, vide sovra lo suo stuolo Fiamme cadere in fino a terra salde; 12. Per eh' e' provvide a scalpitar lo suolo Con le sue schiere (perciocché '1 vaj3ore Me' si stingueva mentre eh' era solo) ; 13. Tale scendeva l'eternale ardore; Onde la rena s' accendea, com' esca Sotto '1 focile, a doppiar lo dolore. 14. Senza riposo mai era la tresca Delle misere mani, or quindi or quinci, Iscotendo da sé l'arsura fresca. 15. Io comiQciai: — Maestro, tu che vinci Tutte le cose fuor che i dimon' duri Ch'air entrar della porta incontro uscinci; 16. Chi è quel grande che non par che curi Lo 'ncendio, e giace dispettoso e torto, Sì che la pioggia non par che '1 maturi? — 17. E quel medesmo che si fu accorto Ch' i' dimandava il mio duca di lui, Gridò: — Qual i' fui vivo, tal son morte. 22: Judicaho eum peste et sanguine. Irata di Dite.— Duri. Ma., XII : et imbte vehementiy et laindibùi im- Dari sacrarla DUis. - VI: Duris- mensts : ignem et sulphur pluam su- sima regna, per eum. IG. (L) Torto: bieco. — Maturi: H (L) Quali: fiamme. — Salde: ammolli. Intere.. (SD Grande. Stat., XI : Magna- (F) Quali. A'berto Magno citato nimus'.. Capaneus. - X : Ingenti The- da Benveiiuio da Imola :M'j.ratig'iioia hai exterruit umbra — ^NccnUo impressione scrive Alessan'iro ad dell'Inferno Gres... Mor. , IV: 7n- AniUìtelc nella lettera dei Mirabili cendiumpaiiatur. — Giace. Stai. , XI: dell'India, dicendo come nuvole di Ille jacet, lacerue complcxus frag- fuoco fioccanano a modo di nececa- ndna turris Torvus aohuc visu. me- dendo dal cielo , le quali egli atte viorandaque facta relinqì(ens Gen~ milizie comandò che le scalpitassero, tibus, aique ipsi non illauda'a To- 12 iL) Me': meglio si spegneva nanti. — Dispeltoio. St^i^, X: In prima che ne «'adesse dell'altro. media verligine mundi Stare virunit (SL) Stingueva, anco in prosa, insana^que vident iiepo<cere pugnai. 14. (L) ]. scolendo: scuotendo. — — Torto, Torvo nel viso, o torto Fresca: nuova semure. nella po'^tura. Meglio 11 primo. Sie- (SL) Tresca. Per agitarsi^ stu- pbn. : Torvus, a. torto adapeetu. àiani, tia ^-sempi antichi. — Misere. Stat. , VII: Turbidun... Capaneus. ^0 ,11: Miieros. . . artui. — Maturi. Acerbi diconsi gli orgo- 15. (L) U<cìnci: ci uscirono. gliosi: acerbo è contrario di maturo, (SL) Vinci. Vede in costui una e la pioggia ammollisce le frutte ca- superbia ostinala slmile a quella de' dendo. demonii che gli si opposero all' en- 17. (§L) T'ivo. Stat., X: Experiar.