Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/309

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CANTO XVI. 175 OA.IVTO XVI. ARGOMENTO. Procedono lungo l'argine, e giungono là dove si sen^ Uva l'acqua rossa cadere nel cerchio di sotto : rincontra- no. U7i' altra schiera, che, al dire di Pietro, era rea di pec- cato contro natura, ma in altra maniera esercitato. Il Biagìoli vuol le schiere divise secondo le professioni : pri- mi i letterati, ì politici poi. Così V Ottimo. Dante parla a tre Fiorentini, e grida co7itro Firenze. Poi giunge alla cateratta del fiume: e Virgilio getta la corda, di cui Dan- te era cinto, per chiamar Gerione. Nota le terzine 1, 2, 4, 6, 9, 11, 1-2, 13, IG, 18, 20; 22 alla 28; 30, 34; 37 alla 40; 43, 44, 45. 1. iJià era in loco ove s'udia '1 rimbombo Dell'acqua che cadea nell'altro giro, Simile a quel, che l'arnie fanno, rombo; 2. Quando tre ombre insieme si partirò, Correndo d' una torma che passava Sotto la pioggia dell'aspro martiro. 3. Venian vèr noi; e ciascuna gridava: — Sostati, tu che all'abito ne sembri Essere alcun di nostra terra prava. — 1. (SL) Giro. De'frodolenli : l'otta- innanzi tempo tempie. Qui rende il vo di tutto l' inferno; della città di cupo confuso rumore. Il rumore poi Dite il se^'ondo. — Arnie. Virgilio cresce (terz. 31). (Georg., IV) paragona il rombo delle 3. (L) Terra: Firenze, api al mormorio dell'onde del mare. (F) Prava. In senso politico, — Rombo. Trasposizione in Dante non morale : che a costoro nonls'ad- rarissimasimile mamiglioredi,<iuella diceva notare la pravità de' costumi, eh' è nel Petrarca : Del fiorir queste Par., IX : Terra prava Italica.