Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/327

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CANTO XVI. 191 e tutte senza fine cittadine della Roma superna. Eterne le penne de- gli Angeli, i quali notaìio sempre le loro armonie dietro alle note de- gli eterni giri, ed in qnelloi. primavera sempiterna p?riìetualmente sver- nano Osanna; e i Beati vegliano in amore con perpetua vista, e 11 loro Diletto fa perpetue nozze nel cielo e v' insempra il gioire. Egli che in sua eternità fuor di tempo s' aperse ^ amore eterno, in miovi amori; egli eterno spiro, eterno valore che ardendo in sé, dispiega di fuori le eterne bellezze; egli nel cmlcospetto eterno sì dipìnge oomì cosa; egli sempiterna lej'ote lucenti, con sempre nuovi desiderii de- siderato.