Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/350

Da Wikisource.

214 INFERNO OATVTO X.IX, ARGOSIEKTTO. Nella terza, i simomaci La pietra è piena di fori, tutti d'uguale larghezza, da contenere il corpo d'un uomo. Dalla bocca del foro spuntarlo i j^iedi d'un dannato» e parte delle gambe, ardenti di ftanime ; perchè l'intero re- cinto è infiammato, Qucoido giunge un dannato nuovo, quel eh' esce del foro co' piedi, vi casca dentro^ e il recepite rima- ne a dimenare in fuora le gambe. Al vedere uno guizza- re e ardere più degli altri, il Poeta s' invoglia dì sapere chi e' sia. Virgilio lo porta di peso fin giti, nella bolgia. E' parla a papa Niccolò Terzo, e gli rimprovera il suo peccato. Poi Virgilio lo porta sul ponte della bolgia se- guente. Nota le terzine 1, 4, u; 7 alla 11 ; 20, 22; 24 alla 27; 30; 33 alla 36; 38, 40, 41, 42. 1. U Simon mago, o miseri seguaci, Che le cose di Dio, elio di bontate Déono essere spose, e voi, rapaci, 2. Per oro e per argento adulterate; Or convien che per voi suoni la tromba, Perocché nella terza bolgia stato. 3. Già eravamo alla seguente tomba Montati dello scoglio in quella parte Ch'appunto sovra ì mezzo fosso piomba. 1, (L) Spose: vengono da bontà cm pì~ocurat qìtni Ecclesia quae d^t divina, alla bontà umana dovrebbero sponsa Christi, de aliii graoida sit andare cont^iunte. quam de xpomo. Cyor., p. CìG:Adul- (F) Cose. Tertulliano: Le co-c tcram calhedram collocare. Jer.. Ili, di Dio non hanno prezzo. — Bontate. 9 : Maechata ed cum lapide et Ugno. A Simon Mago: Act. , Vili, 20: La Conv : Ricchezze, false meretrici. Ad tua p(i4unia sia ieco in perdizione, Corinlh., II, IV, 2: Non ambalantei giacché il dono di Dio stimasti po~ in aslulia, neque aduUerantes ver- tersi per pecunia poxsedere. bum Dei. 2. (F) Adulterate. Som.: Simonia- 3. (L) .Tiezzo del fosso. Ln più alta