Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/410

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274 INPERNO 24. Io era vólto in giù ; ma gli occhi vivi Non potean ire al fondo per 1' oscuro : Per eli' io : — Maestro, fa che tu arrivi 25. Dall'altro cinghio; e dismontiam lo muro: Che, com' i' odo quinci e non intendo, Così giù veggio, e niente affiguro. — 26. — Altra risposta (disse) non ti rendo Se non lo far: che la dimanda onesta Si dee seguir con l'opera tacendo. — 27. Noi discendemmo il ponte dalla testa Ove s'aggiunge con l'ottava ripa; E poi mi fu la bolgia manifesta: 28. E vidivi entro terribile stipa Di serpenti, e di sì diversa mena Che la memoria il "sangue ancor mi scipa. 29. Più non si vanti Libia con sua rena: Che, se chelidri, iaculi, e farée Produce, e ceneri con anfesibena; nvver dosso di questo cerchio JEn. , Vili : Speluncae dorso. — Varca. Inf., XXIII: Un sasso... varca tulli i vallon' feri. 24. (L) Per eh' : onde. (SI) Viin. Inf., XXIX, t, 18: Fu la rrda vista più viva. — Fa. Dame, Canz. : Faccia, che gli occhi d' està lioììna miri. 25. (L) Cinghio: l'argine tra l'ot- tava e la seiUma bolgia, più basso, di dove si vedrà meglio. (SL) Muro. Il ponte si leva più alto dell' argine ; onde per andare dal ponte all'argine scendesi : e la scesa dal ponte all'argine non deve essere tanto corta; se, non vedendo nulla dal ponte, dall'argine la bol- gia gli si fa manifesta. (F) Odo Dan., Xll, 8: Àudivij et non inlcllexi. 26. (SL) Rendo. /En., VI : Huic re- sponsum... reddidit. (F) Seguir. Simile in Cicerone (De Am.). 28. (L) Stipa: folla serrata. — JWma.' razza e guizzo. — Scipa: dissipa, e fa tornare al cuore. (SL) Stipa. Lacan. , IX : Quem serperdum turba lenebat , Vix ca- piente loco. - Stipare in Virgilio più volte per circondare con mollitudine fitta. — Mena. Wel senso del virgi- ilano che denota il dimenar de' ser- penti : Agmine certo Laocoonta pe~ Inni {Ma., li). - Agmen da ago. 29. (SL) Vanti. Georg., I : J^ullo tantum se Mysia cultu Jactat. — Li- bia. Ov. iMeu, IV: Libycai... arenas. Lucan. , VI : Lybici... cerastae. Vir- gilio (Georg., HI), Lucano(Phars., IH), ed altri. — Chelidri. Lucan., IX: Ifnc Ubìjcae mortes... tractique via fu- mante Chelydri : Et semper recto la- psurus limile Cenchris... Et gravis in geminum surgens caput Arriphisbae- na .. . Jaculique volucrei, Et conten- tu^ iter cauda sulcare Pareas. Georg., Il: Nigris... Chelydris. Il clielidro, anfibio; il iaculo si lancia dagli al- beri contro l'uomo; il ceneri, di va- rio colore; l' anfesibena credevasl avere un altro capo là dove gli al- tri la coda; il farea va ritto, con sola la coda strisciando il suolo.