Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/414

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278 INFERNO 48. Apri gli orecchi al mio annunzio, e odi. Pistoia in pria di Neri si dimagra ; Poi Firenze rinnuova genti e modi. 49. Tragge Marte vapor di Val di Magra; Gli' è di torbidi nuvoli involuto ; E con tempesta impetuosa e agra 50. Sopra Campo Picen fia combattuto; Ond' ei repente spezzerà la nebbia, SI ch'ogni Bianco né sarà feruto. E detto l'ho, perchè doler ten debbia. — 48. (L) Dimagra : spopola. — Gen- ti: per gli esilii. — Modi-' costumi e reggimenti , a occasione de' Neri usciti di Pistoia. (SL) Annunzio. Nella Somma prenunziare era voce usata per va- ticinare. — Dimagra. Gli abitanti sono come il succo della vita civile. Vili., Vili, 41. Un Cancellieri, ricco mercante di Pistoia , ebbe due mo- gli, 1' una chiamata Bianca, 1 Agli di lei furono Bianchi, Neri quelli del- r altra. Ne nacquero varie famiglie, si nimicarono, e straziarono la città. Coli' esilio portarono questa peste in Firenze, dov'erano potenti i Cer- chi e i Donati, guelfi e questi e quelli: I Donati tennero da' Neri ; i Cerchi da' Bianchi ; onde 1 Guelfi fiorentini divisi in due sette. Nel maggio del 1300 i Bianchi da Pistoia, aiutati da que' di Firenze, cacciano di Pistoia i Neri ; nel novembre i Bianchi di Fi- renze son cacciati da' Neri. Nel det- to anno il Marchese Moroello Mala- spina uscì di Val di Magra a capi- tanare i Neri di Pistoia, e ruppe i Bianchi in Campo Piceno ; onde I Bianchi di Firenie, anch' eglino de- bilitati , II'- asciarono in bando ; e Dante con loro. Questo è Moroello tìgliuol di Manfredi, che nel «310 giurò co' Fiorentini ubbidlenzaa Cle- mente : diverso da quello che nel 1311 andò ambasciatore d' Arrigo in Brescia. Questo amico d'Arriso era II quarto Moroello a cui Dante vo- leva intitolare il suo Purgatorio. 11 vapore di Val di Magra combattè poi per Lncca contro Pistoia. Questo Mo- roello era marito di Alagia de' Fie- schl (Purg., XIX). e Marchese di Gio- vagallo. Nel 1300 entrò in Firenze con Corso Donali , quando furono saccheggiate le case de' Bianchi , e quella di Dante distrutta. 49. (L) Marte. Caso retto. — Va- por : Moroello. (SL) Vapor. Nella Cronaca di s. Gallo rammentasi , al venire di Carlo una nuvola da cui ferri lam- peggiavano. Forse Dante cosi lo chia- ma perchè , dice il Villani , apparve a quel tempo una meteora annun- ciatrice di pubblici guai (VII, 42).— Tempesta. Mn. , VII : Quanta per Macoli saevis effusa Mijcenis Tempe- stas ierit campai. (F) Tempeila. Dante, XI , 40: Combatterà coutr^ eno il re d' Au- stro, e, gli verrà contro, quasi tem- peata, il rtì d' Aquilone. Ezechiele , XXXVll[,9: Quaii tempeitas venies, et quasi nubes, ut operias terram tu, et omnia agmina tua. 50. (L) Ei: il vapore. — Ferula: ferito. — Ten debbia : ne deva a te. (i^L) Picen. Benv.: Campo pres- so Piitoia nel quale fu rotto già Ci- tilina: e ora dicesi eh' e' sia ivi un castello. — Vili., VlU, 82. — Spez- zerà. Mn.y IX: Torqnet aquosam hyemfm et caelo cava nubila rumpit. Plutarco (Apopht.): iVo)i v'ho io detto che quella nuvola della montagna ci manderà da ultimo pioggia ? — iV< b- bia. Mn., X : Nubevi belli, dum de- tonet , omnem Suatiìiet. — XII : It loto turbida caelo Tempestai telorum, ac ferrens ingruit imber. Kilicaja: Di Val d'Ebro attrasse Marte Vapor che sifèr nuvoli, e s'aprirò, E piov- ver d' ogni parte A^pra tempesta sulV ansiriachc genti. — Doler. Dan- te a quel tempo era guelfo; n» po- teva intendere il senso del vaticinio di Vanni ; il qual già prevede che il Poeta sarà un giorno de' Bianchi, e si dorrà della loro sconfitta.