Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/455

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CANTO XXTII. 319 GIUSTIZIA E MISERICORDIA. La fine di questo Canto, dove un Cherubino nero tofrlie al Padre se- rafico l'anima d'un suo seguace, lia riscontro nel quinto del Purgato- rio, dove l'anima di Buonconte, anch' egli da Monlefeltro come questo Guido dannato, è presa dall'Angelo di Dio, e quel d'Inferno grida: tu dal del, perchè mi privi?; come questo qui grida a Francesco: Noi portar, non mi far torto. Qui il dia\oloé logico, e reca in mezzo 11 principio di contradizione; la si diletta di meteorologia, e, non po- tendo aver l'anima, se la piglia col corpo; e, fac<?ndo nascere una bufera che gonllì la fiumana, dall' Archìano Io travolge in Arno, e, scioltegli le braccia in croce eh' e' si strinse al petto morendo, lo cac- cia tra la melma ignoto e insepolto. Vendetta da diavolo canzonato. Questa invenzione ha fondnmento in quel di Tommaso ti): La divina sapienza perm>^tte che alcuni mali sian fatti per vìpzzo degli Angeli rei degli uomini rei per i beni che di lì essa deduce; onde gli Angeli buoni non tolalmenle rattengono i rei dal nuocere. E l'altra inven- zione del presente Canio anch'essa ha le sue autorità (2): Gli Angeli buoni rivelano alcune cose a^ rei per punire le anime prave, come gli assessori del giudice dicono certe cose ai bassi ministri della giustizia. E Basilio: Verrà l' Angelo orribile a prendere l'anima tua; e, tro- vatala dalle fo ti catene de' peccati legata e cinta, e tutta intenta alle mondane cose e a' terreni pensieri, tutta lamentevole seco ne la trarrà a viva forza. In una visione narrata dal calabrese abate Gioacchino, un religioso va por via forte e pericolosa il cammino di b^n sei giorni e si ritrova fra linci, leoni, e serpi, che gli impediscono il passo (3). Ed ecco, mentr'egll si teme divorato da quelli, ap arirgli un fiume di zolfo e di fuoco, con sopravi un ponte stretto e sdrucciolevole; le anime ree cadono nei gorghi ardenti, le giuste passano ratte coni' aquila. Qui giova recare, tradotto alla lettera, un Canto serbico che non è de' più belli tra i tanti bellissimi dì quel popolo, ma è documento di tradizioni e costumi: Prega Dio la fiammante Maria (4): « Dammi, Dio, del Cielo le chiavi, » Che del Cielo apriamo le porte, » Ch'io giunga a traverso il Cielo in inferno; (1) Som., 1, 1, 109. sé nelle tradiziuni serbiche i tuoni e i (2) Som., 1. e. lampi e la folgore; raggiunto poi di (3) In., I. fiammante sta bene alla donna che con (4) Santa Maria Maddalena e s, Elia l'ardenza del nobile amore riscattò il che cadono di luglio hanno affidati a men che degno.