Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/456

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320 INPERNO » Ch' io veda la vecchia madre, » Potessile l'anim^ liberare! » Dio preiza: e impeirò: Del Cielo le chiavi le porse, E COI) lei inviò Pietro Apostolo (1): E del Cielo aperser le porto, E passarono attraverso il Cielo in inferno: Or tre compagini per l'inferno camminano: All'un compafjno il piede (2) ardeva E all'altro il braccio fino alla spalla, E al terzo la testa ardeva (3;. E Maria all'Apostolo domnnda: » In die, l'ielro, a Dio peccarono. » Che penano a pene gravi ? (4) — » Dirottelo (3i, fiammante Maria! » A questo arde la rossa tjsia » Che questi non fece alla comare presenti (6): » La comare a lui, que' di Santo Giovanni, K Ed egli a lei né soldo né danaro. ') A questo arde il destro braccio, » Che con quello scannò le pecorelle erranti; » A questo terzo il piede arde, » Che con esso percosse e padre e madre (7). » Quelli passarono, innanzi procedettero (8), Ecco \ edono due antichi vecchiardi: Loro ardono e le barbe e le teste. Ora Maria all'Apostolo domanda: « Di', Pietro, in che peccarono? — , » Direttelo, mia dolce sorella! (9) » Costoro erano giudici della terra (10), » Giudicarono de' morti e de' feriti. » E nel Comune sedettero a torto; » E presero maledetta taglia; » E non s'attesero an'^ora a questo, » Ma facevano quanto potevano, » Gli usurai, sorella, e i taglieggiatorl; » In due tanti a Dio maledetti, » (i) In altre visioni d'altri popoli di cuore e sconoscenza, e quasi irre- s. Pietro accompaj^na i visitanti l'In- ligione. ferno Come se le sue chiavi servissero (7) JEn., VI: Pulsalusve parens. da per lutto. D.uUe Udu ha per questo pece ilo un (2) Iiif . XIX. proprio luogo uè tormento, conic se (3) Adche (pii la pena Ineguale se- cousenU-se al legislatore aJeuirse il condì) la ct»l[)a , come in Dante è so- quale non as«>egnó pena al pan-icidio venie or;i espipsso ora sottinteso. luf., siecoiue a niisf itlo eredoto ÌM)p jssihile. IX, Xll. XXVIII, ed aUiove. Ma nel XII di.' inferno tueca ci'uno (i) Le s (liiedouiatidedi DaHle:Iiif., utciso dd iLliiiolo, che. per rispetto III, IV. V e sc(U|»'e al sairo noni", e 'li «hiauì» li^llaslro. (.i) lid". III: Diccrolfì moUo brerc. (8) Lif. XXXI: Mm' fxncelemmo pia (tì) Comare in italiano uotne quasi ainvili nllotia Altrove spesso, di celia, a' Serbi rappresenta un vin- (i)) Così Vir gitii> a Dante /»/y^«o/oy colo religioso e più che fraterno. I pre- e Beaniee fmtello. senti non erano a cupidigia, ma a (\0) luf, W\U: Da lua terra insieme testiinoniauza d'alletto. - Il negargli presi... per conservar sua pace. dunque era insieme avarizia e durezza