Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/475

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CANTO XXIX '3^3 10. Tu eri allor si del tutto impedito Sovra colui che già tenne Altaforte, Che non guardasti in là, sì fu partito. — 11. — duca mio, la violenta morte Che non gli è vendicata ancor (diss' io) Per alcun che dell' onta sia consorte, 12. -Fece lui disdegnoso : onde sen gfo Senza parlarmi, sì com'io stimo: Ed in ciò m'ha e' fatto a sé più pio. — 13. Così parlammo, insino al luogo primo Che, dello scoglio, l'altra valle mostra, Se più lume vi fosse, tutto ad imo. 14. Quando noi fummo in su 1' ultima chiostra Di Malebolge, si che i suoi conversi Potèn parere alla veduta nostra; 15. Lamenti saettaron me diversi, Che di pietà ferrati avean gli strali; Ond' io gli orecchi con le man copersi. 16. Qual dolor fora se degli spedali Di Valdichiana tra '1 luglio e' 1 settembre, E di Maremma e di Sardigna i mali, 10. (L) Impedilo : occupato. — Co- (SL) Strali. Più ardire e più (Ut : Bertram. — Sì •• sinché. squisitezza In quel delle Rime : Guai (SL) Impedito. Dante poeti sta Che di trislizia saetlavan fuoco. /Eo., ? 'pentire Hftcìrande poeta — Colui. Vili: Graviorne nunlius aurc.< Vul- Inf., XXVllI, t. \0. — Tenne. Mn. , neret. Gino, più atTeltato : SieUa 1 : Urbs... tenuere coloni. ferrata oi piacere. Lucr. , 111: Telii ii. (L) Per : da alcun parente. perfida pavoris. Par. II, t 19 : Strali 42 (sL) Jo Disillabo Pelr. , Canz. ' d' ammirazione. Petr, , 1, 203- Ina un. Che accolga il mio spirto ulti- saetta di pietade ha presa E quinci ^0 *n pace.. e quindi H cor punge ed assale. E Tr. T^ ,,• ^"^J V*'"^,'. i^'io^o argine. — della Castità: iu/redda onej<o/e era- l»eno; dallo— Giostra; mostrerebbe, no estinti Li durali suoi stroli , ac- (>L) Mo\lra. .lEn. , VI : Mon- ce.i in fiamma D'amorosa beltade, e strantur . campi. in piacer tinti Ezecfì. , V, 16- Le 14. (L) iltina. Poi viene il pozzo, saette dellt fawe. A'tempi guerrieri - Pa7_ere: apparire del Poeta , traslall molti eran tolti (b) thujslra. Petr.: DibeicolU da imaginl di guerra. ombrosa chiostra. Qui anco In senso 16 (L) Trn\.. Mesi insalubri di monastero; e concerai in senso di (SL) Valdichiana. Non pi'ù, a- Irasmutaii e di fruii. Allusione for- desso, insalubre. — Snrdiqna \nco \^vv?"i",^À'"*^^"^'^""'^ ^'u^^atorio, in prosa; dove dice p Anonimo : Si Ih I ^"*'^*'^^^^ ^'^^ quale é Cri- genera questa pe-Uilenzia per livenn ,r^,,,-Ar ,. . . '^^^ traggono aa Garbino, 45. (L) Strali : mellevan pietà.