Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/478

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342 INFERNO 33. Allor si ruppe lo comuii rincalzo, E tremando ciascuno a me si volse, Con altri che 1' ucliron di rimbalzo, 34. Lo buon maestro a me tutto s' accolse, Dicendo : — Di' a lor ciò che tu vuoli. — Ed io incominciai, poscia ch'ei volse: 35. — Se la vostra memoria non s' imboli Nel primo mondo dalle umane menti, Ma s' ella viva sotto molti soli; 36. Ditemi chi vo' siete, e di che genti : La vostra sconcia e fastidiosa pena Di palesarvi a me non vi spaventi. — 37. — r fui d'Arezzo: e Albero da Siena (Rispose y un) mi fé' mettere al fuoco : Ma quel perch' io morii, qui non mi mena. 38. Vero è eh' io dissi lui, parlando a giuoco, r mi saprei levar per 1' aere a volo : E quei, che avea vaghezza e senno poco, 39. Volle oh' i' gli mostrassi 1' arte ; e, solo Perch' i' noi feci Dedalo, mi fece Ardere a tal che l'avea per figliuolo. 40. Ma neli' ultima bolgia delie diece Me, per 1' alchimia che nel mondo usai, Dannò Minós a cui fallir non lece. — 33. (L) Rincalzo. Si rpfìgevrmo in- {^V.) Albero. Ottimo: Era mal- sieme. — Rimbilzo. Udirono la pa- to vago di colali truffe, e avevavi rola non volta a loro. comumalo del suo, e p^.i ò avea poco (SD Rincalzo. Mn. , VI : Gir- senno, e a queito Giif[olino .. acea curnstont anintae dext.ra laeouque dali dtenari,erionUali, e di ciò ven- frequentes. — Di rimbalzo, in que- ve.aUruccio. —Mena. Inf ,XXViI[: sto senso vive in Toscana. Ne colpa H mma .. a tormentarlo. U (L) Accolse: accostò. — Volse: 38 (L) Lui: a lui. — /'; di' i'. — volle. Vaghezza: voglia vana. (SLÌ Vuoli Novellino, IV: Che 39. (L) Arie di volare. A: da. vuoli tu eh' io ti doìii ? (i'L) Dedalo. Inf , XVII : Mn., 35. (L) Se: cesi — Imboli- sva- VI. Il So'onios notava l' ac.uti ironia ni,sca in lurra. — S»U anni. [Ant.] di queste parole. — Tat.L'inqui- Per anni molti, qui vale per lungo sitore de' Pditerini in Firenze, senese, tempo. Poeticamente riguardasi co- il qual teneva che Albero fo^&e svo me un nuovo sole il medesimo astro figliuolo, fece ardere lirifT olino comò a ogni rinnovarsi del suo annuale scongiurator di dt^monVv ed orelico. periodo. Così anche da un giorno Altri dicono (cosi I' Anonimo) c/tc '/ all'altro. Inf. XXXIIl: L' altro sol {e' ardere al vescovo di Siena ch'era nel mondo uscio. suo padre. (SL) Soli. Nel VI dell' Inferno. 40. (L) Lece: può. 37. (L) r : GrifTolino. — Quel pec- (SL) Lece. Che condannando . •alo. — Qnif in Inferno. non s'inganna, come il vescovo. Qui