Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/503

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INFERNO 867 39. — tu che nella fortunata valle Che fece Scipion di gloria ereda (Quando Annibàl co' suoi diede le spalle), 40. Recasti già mille lion' per preda; E che, se fossi stato all' alta guerra De' tuoi fratelli, ancor par eh' e' si creda 41. Che avrebber vinto i figli della Terra; Mettine giuso (e non ten' venga schifo) Dove Cocito la freddura serra. 42. Non ci far ire a Tizio né a Tifo: Questi può dar di quel che qui si brama. Però ti china, e non torcer lo grifo. 43. Ancor ti può nel mondo render fama; Ch' ei vive, e lunga vita ancora aspetta Se innanzi tempo Grazia a sé noi chiama. — 44. Così disse il maestro: e quegli in fretta La man distese (e prese il duca mio), Ond' Ercole sentì già grande stretta. antri dove Anteo ¥isse. E groila dal greco, nascondere. 39. (L) Fortunata : misera a Car- tagine. — Ereia : erede. (5L) Fortunata. Nel senso del Canto XXVIII, terz. 3. — [Volle. LW., XXX; Lacan., IV, 590, 656.] — Glo- ria. Scipione, scrivendo al senato: Vinai tutta V Africa^ non ne ripor- tai che. la gloria. Lucano pone il re- gno d'Anteo presso là dove Annibale fu sconfìtto. iNoncosi Plinio (V,l) né Solino (Polylìist , 27). i.oda Anteo, p^r farlo più mite. Cosi Pompeo loda E- ri Itone nel VI di Lucano 40. (L) Fratelli : Giganti. (SL) Guerra. Lucan., IX: Bel- lum... immane Dtorum. — Par. Di- ce par eh' ei si creda per moderare 1' esagerazione di Lucano, ma intan- to lusinga l'orgoglio del mostro. 41. (L) Fr edura. Caso retto. (SL) Figli. Mn., IV : Ulani Ter- ra paren% , ira irritata Deorum..... ProgenuU.-Wl: Tytion,terrae omni- parentii alumnnm. — Cocito. In- ferno, XIV e XXXIV. Dante Rime: ìE V acqna morta si converte in vetro Per la freddura che di fuor la serra. 42. (L) Tifo ; Tiféo. — Questi : Dan- te. — Dar, parlando di te fra' vivi. (SL) Tizio. Gigante, di cui nel VI di Virgilio. Lucano lo nomina con Tifone , per dire che Anteo era più forte di loro. In questa menzione é una memoria lusinghiera ad Anteo. — Tifo. JEn , Vili : Non terruit ipse Typhaeus Arduus arma tenens. Lo nomina Orazio. — Grifo. Dopo loda- tolo, e promessogli fama, acciocché non sia adulazione, gli dà della be- stia ; ed é perorazione infernale. Come dire : non far lo sdegnoso ; che altri ci potrà rendere lo stesso ser- vigio. 43. (F) Chiama. Soplion., I, 7: San» ctificavit vocalos suo<i. Psal. CI. 25 : Ne revoceì me in dimiiio dierum i^eorum. M(ì., X : Sua Turnum Fata Yocant. [C] iscr. del IV secolo : Ac- cersitus ah anqelis. 44. (L) Ercole: vinse Anteo tenen- do! levato da terra; ma anche Anteo nella lotta avrà stretto di forza. (SL) [Ercole. Dante, de Monar- chia, lib. II ] Ercole ad Anteo in Lu- cano: Haerebis presiis intra meape- dora membrii (Pliars., IV). Quel che Ercole fece ad Anteo, Anteo fa ad altri ia memoria della sua fine ; e in