Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/512

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376 INFERNO 4. Ma quelle Donne aiutino il mio verso Che aiutàro Anfione a chiuder Tebe; Sì che dal fatto il dir non sia diverso. 5. Oh sovra tutte mal creata plebe Che stai nel loco onde parlare è duro, Me' foste stati qui pecore o zebe ! 6. Come noi fummo giù nel pozzo scuro, Sotto i pie del gigante, a?sai più bassi, Ed io mirava ancora all' alto muro ; 7. Dicere udìmmi : — Guarda come passi : Fa sì che tu non calchi con le piante Le teste de' fratei miseri lassi. ™ 8. Per eli' i' mi volsi, e vidimi davante, E sotto i piedi, un lago che, per gelo, Avea di vetro, e non d'acqua, sembiante. 9. Non fece al corso suo sì grosso velo, Di verno, la Danoia in Ostericch, Né '1 Tànai là sotto il freddo cielo, 10. Coni' era quivi. Che, se Taberniccli Vi fosse su caduto, o Pietrapana, Non avria,'pur dall' orlo, fatto cricch. pler svi svriplicitatem , ut mamma 6. (L) Maro del pozzo. — Pozzo, et babbo (U 7k Altra orova che con- [C] Apon., IX: Puteum abyssi. fermare il Volgare Eloquio con la 7. (Li Ildl'umi: udii dire a me. Comme<lia è spronosito ] (SL) Fratei. Lo crertH un dan- (F) Vondo Nel Cortvivlo dire na'n; rorn' altri altrove. Inf., XXVII la Terra centro del Cielo, secondo e XXX II. Tolomeo. 8. ( L • Per eh': onde. — Sembiante: 4. (L) Quelle; le Muse. — Chiù- somiglianza. der di muro. (SLi S^Mhinnte. Georj?., Ili: Et (SL) Vev^o. Nel singolar*», Vir- totae sulidam in glaciem vertere la- ?ilio 'Bu.*., Vi)' Lniiere. versu. — cunae. Chiuder Di cilià cne si fd'Hca, Ma.» 9. (L) D'inaia: Dnnubio in Austria. I: Concludere sulco. — Tebe. Stai., (>iL» Dinoia. Nominato da Vir- X: M'icni'i v'oHi st'ucta lyra. — ^ìlio a prouoslto de' g^li invernali nel Fatto. Inf.. IV: Al latto it air vien III delle Georgiche -- Ontericrh Vili., meno. — Il Tasso, sempre più lan- VI. 29; V||| C2; Odericco.— Tanni. gulio: Or qui, Mu^a, rinjorzain Georg., IV: Hijperbnreas Qlaciis la- me la race È furor pari a quel fu- namque nioalem. E nel M II : Qua ror m' inapiia. Sì chenon men del- Scyiiae gentei.... Descri*'e 1 lunghi l'opre indegni i e 'Vh i Et esprima geli invernali. il imo carilo it suon delV armi. (K) [\ni.] Non è riemnitura là n. (L) Onde: di cui. — il/e': me- solfo il freddo cielo; ma denota la gllo. — Zebe: capre. parte più settentrionale, laddove il (F) Me': Geisù Crì.sto. del suo freddo fiume é più freddo, traditore (Malth.. XXVI, 24): Vae... 10. (L) Tabernicch : allo monte di homini illU... Bonum eratei si na- Schiavonia. — Pietrapana^ In Tosca- tu8 non fuisset. na. — Cricch: né pur sull'orlo , che