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AGLI AMATORI DELLE AMENE LETTERE

CRESCENTINO GIANNINI



Eccovi finalmente la Divina Comedia con quel suo Commento, cui primo l’Italia ebbesi per intero, e cui forse per il migliore vanta l’antica età e la recente. Io, a dire il vero, mi chiamo ben lieto dell’essere venuto a capo di tale fatica; e già riuscivami a un contraccuore ogni volta, che mi ricorreva il pensiero come in più che cinque secoli nessuno erasi ingegnato di trarre dalla polvere delle biblioteche tanta ricchezza tra di stile e di lingua, e così ciascuno si rendesse facile dell’acquistarla. Senza che la singolarità di alcune lezioni del testo richiedeva altresì che si divolgasse, ad aiutare l’intelligenza del sacrato Poema. E presumerò io che a me se ne debba ora tutto il merito attribuire? Cessi da me qualunque ambizione: perocchè, sebbene l’amore della gloria nazionale mi avesse mosso a spenderci sopra degli anni parecchi, ogni mia sollecitudine saria tornata vuota d’effetto, qualora i sigg. Nistri non avessero assunto l’incarico di siffatta publicazione con intendimento di compiere un’opera alle nostre lettere