Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/259

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c a n t o    xi. 249

136E lì, per trar l’amico suo di pena,1
     Che sostenea ne la prigion di Carlo,
     Sè condusse a tremar per ogni vena.
139Più non dirò, e scuro so ch’io parlo;
     Ma poco tempo andrà, che i tuo’ vicini
     Faranno sì che tu potrai chiosarlo:
142Quest’opera li tolse quei confini.

  1. v. 136. C. A. Elli, per

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C O M M E N T O


O Padre nostro ec. Questo è lo canto xi, nel quale l’autore nostro ancora de li superbi tratta, come in quello di sopra; e dividesi principalmente in due parti: imperò che prima lo nostro autore finge come quelli, che si purgavano nel primo balso del peccato de la superbia, cantavano l’orazione che Cristo insegnò, quando fu nel mondo, ai suoi discepoli, dicendo: Cum oraveritis, sufficit dicere: Pater noster, qui es in Cœlis ec.; e come ne ricognove alcuno e parlò con lui; ne la seconda finge come cognoscesse alquanti che ebbeno superbia di loro artificio, quive: Ascoltando io chinai ec. La prima che serà la prima lezione, si divide in cinque parti: imperò che prima l’autore pone de verbo ad verbum in vulgare l’orazione del Pater nostro, che finge che coloro cantasseno che si purgavano nel primo balso de la superbia; ne la seconda pone l’autore alcuna dichiaragione fatta d’alcuna parte de la ditta orazione, e lo conforto de l’autore che per loro si preghi, quive: Quest’ultima ec.; ne la tersa finge come Virgilio dimanda de la montata a l’altro balso, quive: Doh sé giustizia ec.; ne la quarta finge come uno rispondesse, non cognosciuto chi elli fusse, quive: Le lor parole, ec.; ne la quinta finge come elli si manifesta, quive: Io fui Latino, ec. Divisa adunqua la lezione, ora è da vedere lo testo co le suoe esponizione.

C. XI — v. 1-21. In questi sette ternari lo nostro autore pone tutta stesa l’orazione del Pater nostro, che finge che cantavano quelle anime che si purgavano del peccato de la superbia in su la prima cornice, dicendola in vulgare; et adiungendovi alcuna cosa di suo, a dichiaragione de le parole che vi sono, dicendo così: O Padre nostro; cioè Iddio, al quale si conviene questo nome; prima per la creazione: imperò che ogni cosa àe creato; e dice nostro, per