Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/318

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   308 p u r g a t o r i o   xiii. [v. 67-78]

dice l’autore, che per terra vada ancoi; cioè anche oggi, Uomo sì duro; cioè sì crudele, che non fusse punto Da compassion; a quelli sì fatti peccatori, di quel ch’io viddi poi; che quil ch’è ditto di sopra io uditti. Chè quando fui sì presso di lor giunto; cioè a quelle anime io Dante e Virgilio, Che li atti loro; cioè di quelle anime, a me venivan certi; cioè a me Dante venivano manifesti, Per li occhi; cioè miei, fui da grave dolor munto; cioè premuto: come si preme lo latte da le puppule delli animali; così fui munto per li occhi miei lagrime per grave dolore ch’io ebbi de la loro pena, avendo loro compassione. Di vil ciliccio mi parean coperti; cioè che eran vestiti di ciliccio che si fa di setole di cavallo annodate; li quali nodi pungeno continuamente la carne, et è freddissimo a tenere in dosso: imperò che è fatto a mallie come la rete; e questo si conviene a l’invidiosi che sono stati freddi de l’amore del prossimo: de la quale cosa arricordandosi sempre, siano punti dai rimordimento de la coscienzia. E l’un; cioè di loro, sofferia; cioè sostenea, l’altro; che li era da lato, in su la spalla; sopportando la sua pena et aiutandolela a sopportare col buono conforto, E tutti da la ripa eran sofferti; cioè che tutti s’appoggiavano a la ripa; cioè che l’uno dè correggere l’altro deili invidiosi quando sono venuti a lo stato de la penitenzia, et accostarsi a la pietra dura de la penitenzia e forte di proposito di non raccadervi. Così li ciechi; qui induce una propria similitudine dei ciechi che stanno ad accattare, dicendo: Così li ciechi, a cui; cioè ai quali, la roba falla; cioè viene meno, che sono poveri, Stanno ai perdoni; cioè de le chiese, dove vanno le persone per li perdoni, a chieder lor bisogna 1; cioè ad accattare per lo loro bisogno, appoggiati l’uno a l’altro, et appoggiati ai muri. E l’uno il capo sovra l’altro avvalla; cioè inchina, Perchè in altrui pietà tosto si pogna; cioè per muovere a pietà e compassione, Non pur per lo sonar de le parole; le quali elli diceno, addimandando le limosine, Ma per la vista; cioè per l’atto di fuori, che non meno agogna; cioè non meno parla, che le parole.

C. XIII — v. 67-78. In questi quattro ternari lo nostro autore finge come elli vidde che quelle anime di quil balso erano colli occhi chiusi, e però prese consillio con Virgilio di farsi cognoscere ad alcuno; e come Virgilio lo consilliò del sì, dicendo: E come alli orbi; cioè a coloro che sono ciechi, non approda il Sole; cioè non s’approssima la luce del Sole: imperò che non la possano vedere, e così non ne pilliano diletto, nè consolazione; e però si può dire che non s’approssimi loro, Così all’ombre; cioè all’anime de li invidiosi,

  1. Bisogna; bisogno, come dimanda e dimando. In Frate Guidotto da Bologna si à «per la bisogna di tutto giorno parlare». E.