Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/507

Da Wikisource.
   [v. 1-15] c o m m e n t o 497

non v’era mai stato più, e Virgilio dovesseno sapere li accidenti di quello luogo e le cagioni di quelli; e però finge che Stazio ne sia dichiaratore, che v’è stato, e dèli sapere per esperienzia; e questo è secondo la lettera. E secondo l’allegoria, Stazio significa lo intelletto di Dante, lo quale si stende a comprendere quello che per via da ragione non si può comprendere; e però in quelle cose, che l’umana ragione non comprende, inducerà Stazio ingiummai respondente. e pungeami la fretta; cioè de l’andare, secondo la lettera; e, secondo l’allegoria, di spacciare lo mio poema, Per la impacciata via; cioè del purgatorio che, secondo la lettera, era impacciata di quelli spiriti che1 giaceano per terra; e, secondo l’allegoria, questa via del procedere ne la materia sua era impacciata da molti intervalli: unde li convenia essere sollicito et affrettarsi, dietro al mio Duca; cioè dietro a Virgilio, cioè seguitando la ragione, E condoleami a la giusta vendetta; cioè avea compassione a la pena, che iustamente portavano quelli del purgatorio del v girone per lo peccato loro. E come ditto fu ne la prima cantica, l’omo si dè dolere che ’l prossimo suo abbia peccato; ma non che per lo peccato porti iustamente la pena, e così intende l’autore qui. Et ecco, come ne descrive Luca; cioè santo Luca evangelista nel suo Evangelio cap. xxiv: qui arreca l’autore la similitudine che, come apparve Cristo ai du’ discepoli; cioè s. Iacobo e s. Gioanni quando andavano in Emaus, poi che fu risuscitato; così apparve a loro, cioè a Virgilio et a lui in quello girone v del purgatorio Stazio poeta, che s’era purgato de la prodigalità e montava suso; e però dice: Che Cristo apparve ai du’; cioè discepoli s. Iacopo e s. Gioanni, che; cioè li quali, erano in via; cioè in viaggio che andavano in Emaus parlando di Cristo, et elli li apparve nel mezzo di loro in forma di pelegrino, et incominciò ad aprire loro le Scritture: e così fece Stazio a Virgilio et a Dante, secondo la fizione de l’autore, Già surto; cioè risuscitato e levato, fuor de la sepulcral buca; cioè de la clausura2 del sepulcro, Ci apparve un’ombra; cioè quella di Stazio tolosano a me Dante et a Virgilio, e dietro a noi venia; cioè la ditta ombra, Dal piè guardando; cioè guardando et avendo cura di non scalcare col piè, la turba che giace; cioè coloro che giaceno bocconi a purgarsi dell’avarizia, Nè ci addemmo; cioè ci avvedemmo nè Virgilio, nè io Dante, di lei; cioè di quella ombra, sì parlò pria; a noi la ditta anima che noi parlassemo3 a lei, e che noi ce ne avvedessemo, Dicendo; O frati miei, Dio vi dia pace; ecco la salute, che finge l’autore che Stazio

  1. C. M. che già erano per terra;
  2. C. M. della clausita del sepolcro,
  3. Parlassemo, avvedessemo e simili, come fussemo alla pag. 176 di questo volume. E.
Purg. T. II. 52