Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/789

Da Wikisource.
   [v. 1-9] c o m m e n t o 779

sotto questa figurazione àe dimostrato l’autore lo processo de la sua vita, et àe insegnato a chi fusse in simile stato di vita come debbia ritornare a Dio, ultra le belle istorie e fizione, di che à ripieno lo libro suo; e però bene à ditto: A disbramarsi la decenne sete: imperò che diece anni inanti avea portato sì fatto desiderio. Che li altri sensi; cioè che li altri sentimenti, che sono quattro ultra lo vedere, m’eran tutti spenti; cioè erano tutti addormentati: tanto eran attesi li occhi a ragguardare Beatrice. Et allegoricamente intende che tanto era la ragione e lo intelletto occupato a contemplare la santa Scrittura, che a niuna altra cosa intendevano. Et essi; cioè li miei occhi, quinci e quindi; cioè da la destra e da la sinistra, avean; cioè aveano, parete; cioè riparo, Di non caler; cioè di non curare di quil che fusse da la parte destra, nè di quil che fusse da la parte sinistra; e questa parete era la costanzia dell’animo che lo facea star fermo in quello a che s’era dato, sicchè non si curava de le cose prospere del mondo significate per la parte destra, nè de le cose avverse significate per la parte sinistra, così; cioè per sì fatto modo, lo santo riso; cioè la santa letizia e lo santo iubilo, che generò ne la mente sua lo contemplamento de la santa Teologia, A sè tirolli co l’antica rete; cioè co l’antico amore: imperò che anticamente l’avea amata, Quando per forza mi fu volto ’l viso; cioè a me Dante fu volto il volto, secondo la lettera; ma secondo l’allegoria, s’intende la volontà, Ver la sinistra mia; cioè in verso la parte sua sinistra: imperò che cusì era necessario a vedere la processione venuta inverso lui, volta a la parte destra e ritornare in suso, ch’elli la vedesse da la sua sinistra, considerando che Beatrice era in su la coscia sinistra del carro, volta in verso ’l griffone e Dante, inansi a lei tenendo li occhi suoi fissi et attenti alli occhi di Beatrice, da quelle dee; cioè da le quattro virtù cardinali, che lo presentonno inanti a Beatrice, Perch’io udi’ da lor; ecco la cagione, per che li fu volto il volto; cioè ch’elli sel volse elli medesmo, perch’elli uditte dire da loro, cioè da quelle virtù, un: Troppo fiso; questo disse la temperansa che vuole modo in tutte le cose, la quale si dè intendere che dicesse: Tu non ragguardi queste altre cose, tu stai troppo fiso. E perch’elli era sì attento a ragguardare Beatrice, finge che non intendesse se non l’ultima parte, cioè Troppo fiso; e questa fu la cagione ancora che lo fece volgere a la sinistra sua, per vedere se lo dicessono, cioè Troppo fiso le tre teologiche, che stanno dal lato ritto del carro, ch’erano venute a raccomandare Dante a Beatrice, che li era stato presentato da le quattro cardinali che stanno da la parte sinistra del carro, sicchè veniano a Dante da la parte destra perch’elli stava inanti a Beatrice, e le tre noll’arebbeno detto quello Troppo fiso: imperò che non può essere troppa la defis-

   Purg. T. II. 50