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156 ARISTOFANE


Invece degli eliasti sbuca dalla p&rodos il
SECONDO SEMICORO DI CAVALIERI
’ e si lancia sul Paflagone.
Troppo giusto! I beni pubblici pria che vengano spartiti
tu divori. E come fichi palpi, strizzi co’ tuoi diti
quanti debban render conti, per sentir quale è maturo,
quale acerbo. A bocca aperta vedi un uom viver securo?
Tu lo fai dal Chersoneso qui venire, e, a mezzo stretto,
gli fai l’àncora, lo spalli, lo finisci col gambetto!
E chi cuore abbia di pecora sai cercar fra i cittadini,
chi di brighe s’impauri, non sia birba, abbia quattrini!

paflagone

stretto fra i due Semicori, rimane un istante avvilito e interdetto.
Poi, con sùbita baldanza.
Anche voi mi siete contro? Io per voi busco percosse!
Ero proprio per dir quanto in Atene giusto fosse
innalzare un monumento che il valor vostro ricordi!

secondo semicoro

Ah, girella, ah, ciurmatore! Ei ci tien vecchi..balordi,
che s’insinua, pretende darci polvere negli [occhi!
Ma se sfondi da quel lato, tu da questo già ne tocchi!
Lo picchiano: il Paflagone si lancia verso il

primo semicoro

Se qui appoggia, le sue corna spezzerà contro i miei piedi!
Gli tirano calci nel ventre.