Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu/323

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212 ARISTOFANE

paflagone
Io sono il cane: in tua difesa abbaio!
Che difenda il tuo cane, ha detto Febo!
salsicciaio
Il vaticinio non dice cosi!
Ma questo cane rosica i responsi
come le pizze. Il vaticinio autentico
del cane, ce l’ho io.
popolo
                                        Dillo! Ma prima
piglio un sasso, ché il cane non m’addenti!
salsicciaio
recita.
Guàrdati bene, Erettíde, da Cerbero, il cane di casa,
che mentre siedi a mensa, scodinzola, e, sempre in vedetta,
come tu volti gli occhi, t’ha bella e involata la cena;
e con canino garbo, sguisciando la notte in cucina,
isole lecca, senza che tu te n’avveda, e padelle.
popolo
Pel Dio del mare, è molto meglio, oh Glànide!