Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu/51

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48 ARISTOFANE



socrate

Non ci senfai? Le nuvole, pese per la gran piova,
cadendo una sull’altra, rimbombano!

lesina

E la prova?

socrate

La trarrò da te stesso. Nelle feste d’Atena,
t’avvenne mai d’avere la pancia troppo piena
di brodetto, e sentirtela sconvolta, e un brontolio
rimescolarla tutto d’ un tratto?

lesina

Lo credo io!
E tutta si scombussola con terribile effetto,
e leva orrendo strepito e rimbomba il brodetto,
come un tuono. Pria lento: Mbùuuh! Mbuuuh! Poi più veloce:
Mbumbùuh! Mbumbumbùh! Quando poi la faccio, è la voce
del tuono, come quello: Mbumbùmbumbùmbumbùuuuh!

socrate

Ve’, da un pancino tanto, che peti scagli tu!
E l’aria eh e infinita, non vuoi che rumoreggi
sf forte?

lesina

Ah! Perciò dicono che tuoni, se scorreggi!
Ma donde viene il fulmine scintillante di fuoco?