Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) III.djvu/165

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162 ARISTOFANE



banditrice

Attento tutte a quel che fu deciso
nell’assemblea delle donne! Timòtea
presiedea, segretaria era Lisilla,
parlò Sòstrata. All’alba delle mezze
Tesmofòrie, che abbiam più agio, tengasi
una seduta, e prima si discuta
quale castigo infliggere ad Euripide
conviene: ch’egli ha gravi torti verso
noi tutte. Chi domanda la parola?

donna a

Io!

banditrice

Prima di parlare, cingiti questo serto!

coro

Silenzio, attente I A guisa già d’oratoTe esperto,
si spurga: ad un discorso lungo s’appresta certo!

donna a

Per le Dee, da nessuna ambizione
spinta, sursi a parlar, donne; ma già
da un bel pezzetto la mando giù male,
imbrattate vedendovi di fango
da Euripide, il (ìgliuol dell’erbivendola,
e i vituperi d’ogni specie udendo
ond’ei vi copre. Di qual vizio mai
non ci fa sozze? Qual calunnia mai
ci risparmiò, come trovasse quattro