Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) III.djvu/187

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184 ARISTOFANE



coro

Ahimè, ahijnè!
Qual npvello, oh venerande Parche, orrore io mirar deggio?
Quale audacia, qual protervia! Qual eccesso non ardiva
contro noi compiere, amiche!

mnesiloco

Tal che fiacchi l’eccessiva
tracotanza vostra.

coro

’"Azioni non son queste orrende e peggio?

donna b

Veramente, azioni orrende: il mio bambolo mi prende!

coro

Che dir bisogna,
se tanto egli osa, e non se ne vergogna?

mnesiloco

E non è ch’abbia smesso!

coro

Ma se tì fu l’ingresso
cosi facile, uscire
non potrai certo, e dire
che dopo un tale eccesso
svignartela potesti:
amico, oggi ci resti.