Pagina:Compendio del trattato teorico e pratico sopra la coltivazione della vite.djvu/181

Da Wikisource.

o[ 178 ]o

della purezza dello spirito in molte maniere, delle quali ecco le principali.

Si mette in un cucchiajo di argento della polvere su cui si versa dello spirito di vino. Se dandovi fuoco, la polvere non s’infiamma, si può conchiudere, che predomina la parte acquosa: ma questa prova è talmente variabile, che il di lei successo dipende dai rapporti delle sostanze tra loro.

Si bagna nello spirito di vino una tela, che si accende, e che non si abbrucia, se non quando è ben purificata.

Ma il modo più sicuro, e costante consiste a versare, sopra l’alkali ben secco, dello spirito di vino, il quale non fa che bagnarlo, e non può sciogliere questo sale, come non contenga dell’acqua.


Distillazione delle fecce e dei sedimenti.


Per conservare la feccia, allorchè è sortita dal torchio si divide bene, e si rinchiude in botti otturate, e in vasi, che si ricoprono di un denso strato di terra, e si lasciano là sino al momento della distillazione: o piuttosto dopo averla posta in una tina, si bagna in maniera da umettare la massa, e distruggere le ultime porzioni del principio zuccherino, per cambiarlo in parti spiritose: ma bisogna che sia esattamente coperta per impedirne lo sprigionamento, e la volatilizzazione. Ambidue questi metodi non danno, che prodotti difettosi: bisogna trattare la feccia come se fosse vendemmia, ed aggiungervi tante libbre di miele, quanti barilotti di vino si sono ottenuti. Si scioglie il miele nell’acqua bollente, e si versa sopra la massa, e