Pagina:Confessioni d'un scettico.djvu/43

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lettera viii. 39

ch’ei fu costretto ad attraversare la filiera della ragione? Non ti parlo del cattolicismo papale giacchè tu ben sai ch’egli ha perduto ogni efficacia sugli spiriti educati al nuovo concetto della natura. Ei s’è concentrato nel suo passato che l’ha reciso per sempre dall’avvenire umano; sillogizzò con feroce logica i suoi dogmi, scavandosi il proprio sepolcro verso del quale si movono in pellegrinaggio i tartufi superstiti del medio evo. Ma il cristianesimo stesso da Lutero al Lessing, dallo Schleiermacher allo Strauss, dal Parcker al Renan, dallo Schwartz al Biedermann, senza pontefici, senza chiese, senza dogmi, può ben dirsi cangiato in un ideale romantico del sentimento ma non è più una religione; egli è un fenomeno storico sottoposto alle leggi stesse degli altri fenomeni. L’assurdo contro al quale repugna la scienza è il clima verace della fede. Il credo quia absurdum esprime il fenomeno profondo della religione meglio di tutti gli adultéri filosofici del mondo moderno.