Pagina:Copernico - Poemetto Astronomico.djvu/10

Da Wikisource.

(IX.)


Ma con Alma dolosa, e menzognera,
130Le favole più grosse al Mondo insegna,
Della sciocchezza altrui fra se ridendo,
E usurpato Imper sfacciata, e tronfa.
Dopo i Fabbricator dell’Efemeridi,
Nocchier, Piloti, e Marinar di Tiro
135L’Ocean solcando su le prime navi,
L’Ocean sì grande, che col Ciel confina,
Osservarono in mar dall’alte poppe
E le nascenti, e le cadenti Stelle,
E qual seren portasse, e qual procella.
140Conobbero le fosche Jadi piovose,
Il crudele Orione, ed il Capretto,
Che gonfia l’onde e i flutti, allor che sorge,
E al tramontare il tempestoso Arturo.
E non essendo ancor l’indica pietra
145Scoperta, e l’uso del magnetico Ago,
Reggean per l’acque lor triremi, e fuste,
La Tramontana rimirando, e il Polo.
O valorosi Condottier di navi,
Precursori, Forrieri, e Antesignani
150Di Tifi, del Vespucci, e del Colombo,
Dello Zeno, del Polo, e del Cabota
Veneti Numi dell’Adriaco mare,


b Dal