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capitolo xliii. 251


17.  (Attribuiranno a Dio come un figlio) un essere che cresce negli ornamenti e negli abbigliamenti, e che è sempre a disputare senza ragione?

18.  Riguardano gli angeli (che sono servi di Dio) come donne. Sono stati essi presenti alla loro creazione? La loro asserzione sarà registrata, ed un giorno ne saranno interrogati.

19.  Se Dio avesse voluto (dicono) non li avremmo mai adorati. Essi non ne sanno nulla, e mentiscono sfacciatamente.

20.  Abbiamo mai dato loro (su ciò) qualche documento?

21.  Niente affatto. Ma dicono: Abbiamo trovato i nostri padri che praticavano questo culto, e seguiamo i loro passi.

22.  Così fu prima di te. Ogni qual volta abbiamo mandato degli apostoli a predicare a qualche città, i suoi abitanti più ricchi dicevano loro: Abbiamo trovato i nostri padri che seguivano questo culto, ed abbiam seguite le loro traccie.

23.  Di’ loro: E se io vi reco un culto più retto di quello de’ vostri padri? Diranno: No, noi non crediamo alla tua missione.

24.  Noi ci siam vendicati di questi popoli. Ecco qual’è stata la fine di coloro ch’hanno trattato d’impostori i nostri inviati.

25.  Ricordati di ciò che disse Abramo a suo padre, ed suo popolo: Io sono innocente del vostro culto.

26.  Io non adoro che chi mi ha creato; egli mi dirigerà nella strada dritta.

27.  Egli ha stabilito questa parola come una parola che doveva restare eternamente dopo di lui fra i suoi figli, acciò ritornino sempre a Dio.

28.  Ho promesso a questi (agli arabi idolatri) ed ai loro padri di godere dei beni terreni, finchè la verità, ed il vero apostolo vengano fra loro.

29.  Ma quando ebbero la verità, gridarono: Non è che stregoneria, non ci crediamo.

30.  Essi dicono: Se almeno il Corano fosse stato rivelato ad uno dei potenti delle due città (Mecca, e Medina) avremmo potuto credere ad esso.

31.  Distribuiscono essi i favori divini? Siamo noi che lor distribuiamo la sussistenza in questo mondo; gl’inalziamo gli uni al disopra degli altri affinchè gli uni prendano gli altri per servirli. Ma la misericordia di Dio val più che i beni ch’essi raccolgono.

32.  Senza il timore che tutti gli uomini non divenissero un sol popolo d’infedeli, avremmo dato a quei che non credono in Dio dei tetti d’argento alle loro case, e delle scale d’argento per montarvi;

33.  E delle porte d’argento, e delle sedie affinchè vi si riposino a loro comodo;

34.  E degli ornamenti d’oro. Tutto ciò non è che un godimento passeggiero questa vita, poichè la vita futura è riservata dal tuo Signore agli uomini pii.

35.  Chi cercherà a sottrarsi dalle esortazioni dell’Altissimo noi l’attaccheremo a Satana con una catena; egli sarà il suo compagno inseparabile.

36.  I demonj lo distorranno dal sentiere, di Dio, e nonostante crederanno di andare per la via retta,

37.  Fino al momento in cui, arrivato dinanzi a noi, l’uomo griderà: Piacesse a Dio che vi fosse fra me e Satana la distanza de’ due nascer del sole! Che detestabile compagno che è Satana!

38.  Ma (questi rimorsi) non vi serviranno a nulla in quel giorno; se siete stati ingiusti, sarete anche suoi compagni nel supplizio.

39.  Sapresti tu (o Maometto) far sentire il sordo, e dirigere il cieco, e l’uomo evidentemente entrato in una falsa strada?

40: Sia che ti allontaniamo da mezzo a loro, ne faremo vendetta.