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36.  La grandezza sublime gli appartiene tanto ne’ cieli che sulla terra; egli è il Possente, il Savio.


CAPITOLO LXVI.

alahkaf1.

Dato alla Mecca. — 35 Versetti.

In nome di Dio clemente e misericordioso.

1.  H. M. Il Corano è stato mandato da Dio, il Possente, il Savio.

2.  Noi abbiamo creato i cieli, e la terra, e tutto ciò che è nello spazio che li separa, con una creazione vera, e per un tempo determinato; ma gl’infedeli s’allontanano per non ascoltare gli avvertimenti.

3.  Di’ loro: Che ve ne pare? Mostratemi ciò che i Dii invocati da voi hanno creato sulla terra. Hanno essi la loro parte in cielo? Recatemi, se siete veridici, un libro rivelato prima di questo (Corano), o solo alcune traccie della scienza (rivelazione divina) che lo provino.

4.  Evvi mai un essere più smarrito di colui che invoca nel tempo istesso Dio, ed una divinità che non gli risponderà parola fino al giorno della resurrezione? Si è che questi Dii non fanno attenzione a simile invocazione.

5.  Quando gli uomini saranno ragunati (per essere giudicati), questi Dii saranno i loro nemici, e si mostrerauno ingrati.

6.  Se si rileggono agl’infedeli i nostri versetti chiari (miracoli evidenti), essi dicono che questa verità venuta fra loro è una magia verificata.

7.  Diranno: È lui (Maometto) che l’ha inventato (il Corano); di’ loro: Se sono io che l’ho inventato fate che io non ottenga niente da Dio. Ma Dio sa meglio ciò che ne dite. Mi basta d’averlo per testimonio fra me e voi. Egli è indulgente, e misericordioso.

8.  Di’: Io non sono il solo apostolo che sia esistito, e non so ciò che Dio farà con me, nè ciò che farà con voi; io non seguo che ciò che m’è stato rivelato, io non sono che un apostolo incaricato di avvertire apertamente.

9.  Di’ loro: Che ve ne pare? Se (questo libro) viene da Dio, e che voi non ci crediate, che un testimonio (un uomo) scelto fra i figli d’Israello2 attesti che sia conforme (al libro di Mosè) e che ci creda mentre voi lo disprezzate con orgoglio; dite: Qual sorte meritate voi? Ma Dio non dirige i malvagi.

10.  Gl’infedeli dicono dei credenti: Se (il Corano) fosse qualche cosa di buono, non sono essi che sarebbero stati i primi ad abbracciarlo3. E come non lo prendono per loro guida, dicono che è un’antica menzogna.

11.  Prima del Corano, esisteva il libro di Mosè, dato per essere la guida (degli uomini) e la prova della bontà di Dio. Il Corano lo conferma in lingua araba, affinchè i malvagi siano avvertiti, e affinchè i buoni apprendano novelle felici.

12.  Coloro che dicono: Il nostro Signore è Dio, ed agiscono rettamente, quelli saranno esenti da qualunque timore, e non saranno afflitti.

  1. Alahkaf vuol dire monticelli di arena. Questo nome indica una contrada nell’Hadramante in Arabia abitata dal popolo di Ad di cui si fa spesso menzione nel Corano.
  2. Ciò deve riferirsi ad un ebreo Abdalah ben salma che abbracciò l’Islamismo dicendo che trovava la venuta di Maometto predetta da Mosè.
  3. Era il linguaggio degli uomini ricchi e distinti fra gli Arabi, credendo non convenir loro di abbracciare una religione che contava fra i primi suoi proseliti delle persone umili, povere ed oscure.