Pagina:Cordelia - Dopo le nozze, Milano, Treves, 1882.djvu/206

Da Wikisource.
192 catene


cerca di far bene e di essere in pace colla nostra coscienza; quello che più ci preme è che non abbiano a burlarci e a criticarci, e così ci lasciamo trascinare a fare quello che non vorremmo. Appena siamo liberati dai compagni di scuola abbiamo gli amici, i conoscenti, i colleghi, le convenienze sociali che c’impongono ciò che dobbiam fare, fanno da padroni in casa nostra, e noi dobbiamo rinunciare alla nostra volontà e come agnellini ci lasciamo assoggettare alla loro tirannia; sono essi che c’impongono le ore delle nostre occupazioni, la mobilia della nostra dimora, la qualità delle nostre vesti; che ci fanno abbandonare molte volte i figli in mani straniere, per far visite, e riceverne, secondo che la nostra posizione lo esige; e noi ci pieghiamo di buon grado, e prima di muovere un passo abbiamo cura di riflettere a quello che ne penserà il mondo. Il mondo! ecco la gran parola che dirige le nostre azioni; egli ci appare come qualche cosa di gigantesco, che ci fa tremare e chinare il capo