Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/188

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La baronessa Sanvitale è una santa donna sulla cui condotta nessuno ha mai detto nulla, essa era andata dalla guantaia, e scendeva le scale quando fu ferita. Da chi?

Dalla contessa Manfredi, una signora della miglior società che non doveva aver nessuna ragione di odiarla; ma questo fatto deve esser accaduto in un accesso di pazzia furiosa; cosa spiegabilissima, perché, vedete, tutti sostengono ch’io ho dato in tutta la vita segni manifesti di pazzia o almeno di originalità, cosa che le è molto vicina.

Capisco che con un poco di buona volontà si può trovar tutti pazzi a questo mondo; ma ditemi se é pazzia piangere e sentire un dolore profondo per la morte d’una carissima amica, preferire la propria casa alla società, la solitudine alle chiacchiere cittadine, odiare la cattiva musica, annoiarsi al gioco e amare la franchezza. Ebbene trovano che tutte que-