Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/206

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signora in conversazione molto intima col signore, ch’io non credevo nemmeno in relazione con lei. Al mio annunzio corre nella sua camera, si chiude in fretta l’uscio di comunicazione e quando entra il barone la signora gli va incontro con un sorriso calmo e tranquillo, lo bacia e gli dà il benvenuto come se nulla fosse.

— Continuaste a rimanere in quella casa?

— Che vuole! Mi ha pregato tanto, e anzi cominciai a trovarmici bene, facevo quello che volevo, avevo le mie ore di libertà, ero trattata in modo che in casa mi chiamavano la seconda padrona.

— E come siete andata poi via?

— Sono combinazioni: era gelosa di me, perché le pareva che il precettore del suo bambino mi facesse la corte, e ritengo che ella avesse un debole anche per lui: già, a