Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/210

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che le ha rubato il marito, che lo ha rapito all’affetto della famiglia, non sa più trattenersi, e spinta quasi da forza sovrumana, impugna l’arma e lascia partire il colpo fatale. Poi si scaglia contro le moderne Messaline, che assai peggio dell’antica fanno le cose ipocritamente; vogliono esser credute sante e poi rubano i mariti alle amiche, i padri ai loro figliuoli e portano la divisione e la discordia nelle famiglie. Finisce col dire che sarebbe una vera infamia condannare chi non ha fatto altro che difendere la propria tranquillità e felicità domestica, togliere una madre innocente all’affetto dell’unica figlia. Poi parlò d’un fatto accaduto qualche giorno prima in cui i giurati avevano assolto un marito che aveva ucciso la moglie adultera; terminò col dire che la legge doveva essere uguale per tutti, per l’uomo come per la donna, la quale era abbastanza vittima della